1944-1946 Piani per la Milano del futuro

ovvero La solitudine del tecnico
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Disponibile

Autori Roberto Busi

Pagine 514
Data pubblicazione Novembre 2020
Data ristampa
Autori Roberto Busi
ISBN 8891643148
ean 9788891643148
Tipo Cartaceo
Sottotitolo ovvero La solitudine del tecnico
Collana Politecnica
Editore Maggioli Editore
Dimensione 17x24
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Autori Roberto Busi

Pagine 514
Data pubblicazione Novembre 2020
Data ristampa
Autori Roberto Busi
ISBN 8891643148
ean 9788891643148
Tipo Cartaceo
Sottotitolo ovvero La solitudine del tecnico
Collana Politecnica
Editore Maggioli Editore
Dimensione 17x24

La casuale disponibilità di un documento storico inedito è stata all’origine di questo libro.

Si tratta di minuta autografa della relazione riservata di Alfio Susini – allora alto dirigente dei lavori pubblici della Repubblica Sociale Italiana – al suo ministro, riguardante l’ispezione d’ufficio da lui svolta in Milano tra gli ultimi giorni del ‘44 e i primi del ‘45 per verificare voci circa uno spontaneo fervore di pianificazione per la ricostruzione della città distrutta dai bombardamenti.

Era così!

Vi si dice della cordiale e collaborativa accoglienza che ebbe a Milano da parte di tutti i maggiori nomi di allora dell’urbanistica, dell’ingegneria e dell’architettura.

Propugnatore e perno del coacervo di tali iniziative fu, dall’inizio del ‘44, Cesare Chiodi, fondatore in Italia dell’urbanistica e maestro in tale disciplina.

Questi fatti, del tutto ignoti al nostro sapere fino all’emergere di tale documento, indusse alla stesura di un testo delle dimensioni di un volumetto.

Pubblicarlo?

Vinse invece la decisione di volerlo prima parte di una più ampia opera che vedesse la seconda scoprire che ne era stato di tutto quel corposo e organico sistema di piani non ancora pervenuto al sapere disciplinare.

Fu possibile avvalersi di un ulteriore documento storico inedito: l’ampia e sistematica diaristica autografa dello stesso Chiodi.

Che ha consentito di seguire, giorno dopo giorno, gli eventi di quegli anni come da lui vissuti, dalla formazione dei piani al loro confronto con fattualità inimmaginabili, negli intrighi di momenti di liquidità politica e morale.

Erano i tempi che vedevano, come sappiamo, la cultura italiana dibattersi tra idealismo e opportunismo.

Ma le fenomenologie qui constatate per urbanistica, architettura e ingegneria sono risultate – pur nell’analogia – di altra natura e consistenza di quelle già da altri rilevate per le arti figurative e la letteratura.

I primi lettori del dattiloscritto ne hanno evidenziato, fra l’altro, le pluralità – anche disciplinari – di chiavi di lettura oltreché la fluenza di un racconto coinvolgente.

Ciò, forse anche, perché scritto via via che la ricerca su documenti fino allora sconosciuti procedeva; cioè, addirittura, non conoscendone l’autore fino all’ultimo la conclusione.

D’altra parte, se Cervantes, e poi Manzoni, e ancora Vassalli, con a monte un millantato vecchio scritto anonimo, hanno avuto il successo che sappiamo, qui, con ben due ... e per di più reali … !

 

Roberto Busi
Milanese, Professore emerito di Tecnica e pianificazione urbanistica. Formatosi nel Politecnico di Milano – dove nel 1969 si è laureato in ingegneria civile e nel 1971 ha iniziato l’attività accademica – ha prestato servizio a vario titolo in sei università essendo tra i fondatori di quella della Basilicata e di quella di Brescia, nella quale ha concluso l’attività nei ruoli. Da sempre soprattutto impegnato in tematiche ambientali in rapporto alla città ed al territorio, da oltre trent’anni si occupa anche di sicurezza degli utenti deboli della strada in ambiente urbano in rapporto alla riqualificazione degli spazi pubblici urbani scoperti e, più in generale, dei fattori urbanistici che influiscono sulla qualità della vita urbana. Autore di oltre trecentocinquanta pubblicazioni scientifiche, ha diretto diverse collane editoriali.

In copertina:
Sereno Innocenti, Cesare Chiodi (a sinistra) e Alfio Susini (a destra) sullo sfondo di una Milano sempre più grande e sempre più bella. Il professor Innocenti è associato di “Disegno” nella sede di ingegneria dell’Università degli Studi di Brescia.

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