Il degrado degli edifici in muratura
di Chiara Carlucci - Giulia Raimondi - Nicola Mordà
In Italia le costruzioni in muratura incidono in modo preponderante sull’intero patrimonio costruito e una quota importante di questi ha quasi 50 anni; buona parte si trova in stato di abbandono o soffre per l’inadeguatezza di interventi manutentivi, che ne aggravano, progressivamente, le condizioni statiche e funzionali e ne rendono, infine, inevitabile la demolizione.
A tal fine, il volume intende affrontare il complesso panorama dei fenomeni di degrado naturale e patologico che incidono sul carattere prestazionale delle costruzioni in muratura, individuandone cause, segni di dissesto e modalità di diagnosi, al fine di pianificare opportuni interventi di ripristino utili a garantire la durabilità delle componenti edilizie nel tempo.
Chiara Carlucci Architetto, laureata presso il Politecnico di Torino. Dal 2014 si occupa di temi relativi allo spazio urbano e alla progettazione partecipata; dopo aver acquisito conoscenze sul tema nella città di Berlino, oggi si impegna a diffondere, in altri contesti ed altre città, buone pratiche berlinesi in cui la dimensione spaziale e quella sociale si incontrano promuovendo un legame più forte tra abitante e città. Attualmente svolge attività professionale a Torino nel settore della progettazione in Italia e all’estero.
Giulia Raimondi Ingegnere Edile, laureata presso il Politecnico di Torino. Ha svolto esperienza di ricerca in Brasile affrontando il tema della riqualificazione di edifici abbandonati nel centro storico della città di San Paolo. Attualmente, esercita attività professionale a Torino nel settore della progettazione BIM in ambito civile con attenzione al recupero del costruito ed alle criticità ad esso connesse.
Nicola Mordà Ingegnere civile, autore di numerose pubblicazioni di carattere tecnico. Titolare di uno studio di progettazione strutturale e sismica con sedi a Torino e all’estero. Ha collaborato e seguito impor- tanti progetti di notevole impegno statico; si occupa di temi di carattere normativo, con particolare riferimento alle strutture e di nuove tecnologie in ingegneria civile.
Volumi collegati
Il degrado delle strutture in calcestruzzo armato, M. Felitti, L.R. Mecca, I ed. 2018 Danni e difetti delle costruzioni in legno, A. Merotto, I ed. 2017
L’umidità da risalita muraria, M. Argiolas, I ed. 2016
Patologie e diagnostica
Pagine | 304 |
Data pubblicazione | Settembre 2018 |
Data ristampa | |
Autori | Chiara Carlucci - Giulia Raimondi - Nicola Mordà |
ISBN | 8891628305 |
ean | 9788891628305 |
Tipo | Cartaceo |
Collana | Quaderni di Patologia Edilizia |
Editore | Maggioli Editore |
Dimensione | 17x24 |
1. Quadro generale delle costruzioni in muratura
1.1. Andamento del mercato immobiliare italiano
1.2. Parco immobili nel censimento ISTAT 2011
1.3. Componenti delle costruzioni e caratteristiche funzionali
1.4. Cenno al Regolamento europeo prodotti da costruzione
1.5. Introduzione agli effetti del degrado e alla patologia delle costruzioni
2. Tecniche costruttive e proprietà dei materiali nell’edilizia storica
2.1. Materiali lapidei: definizioni
2.1.1. I materiali lapidei
2.1.2. La malta
2.1.3. L’intonaco
2.2. Tipologie ricorrenti di costruzioni tradizionali in muratura
2.2.1. Tipologie di murature
2.2.2. Regole costruttive degli edifici - Classi di edifici
2.2.3. Spessore delle murature nella manualistica storica
2.2.4. Alcune buone regole d’arte per le tramezze
2.2.5. Orizzontamenti degli edifici in classe 1: le strutture voltate
2.2.5.1. Geometria delle volte secondo la manualistica storica
2.2.5.2. Spessori utilizzati nella realizzazione delle volte
2.2.5.3. Apparecchiatura muraria delle volte
2.2.5.4. Riempimenti
2.2.5.5. Spessore dei piedritti
2.2.5.6. Tiranti e catene
2.2.6. Criteri storici generali sulla realizzazione dei solai
2.2.6.1. Orizzontamenti degli edifici in classe 2: solai in legno
2.2.6.2. Orizzontamenti degli edifici in classe 2: solai in ferro
2.2.6.3. Orizzontamenti degli edifici in classe 3: primi solai in “Béton Armé”
3. Degrado dei materiali edilizi
3.1. Cenni di degrado naturale e patologico - La diagnostica
3.2. Il degrado e la manutenzione dei materiali edilizi
3.2.1. Vita utile dei componenti edilizi
3.2.2. Percorsi di degrado dei materiali edilizi
3.3. Classificazione dei degradi secondo norme di settore
4. Fattori di attivazione dei processi di degrado
4.1. Alterazioni e degradi generati dai processi di varia natura
4.1.1. Degradi da processi di natura biologica
4.1.2. Degradi da processi di natura chimica
4.1.2.1. Danni da inquinamento atmosferico antropico
4.1.2.2. Danni da inquinamento naturale: i cloruri
4.1.2.3. Danno per effetto dei sali cristallizzati. I composti espansivi: ettringite e thaumasite
4.1.3. Degradi da processi di natura fisico-meccanica
4.1.3.1. Azione della pioggia battente
4.1.3.2. La formazione di ghiaccio
4.1.3.3. I sali trasportati dall’umidità
4.1.3.4. Permeabilità e porosità dei materiali da costruzione
4.1.3.5. Le malte cementizie sul vecchio patrimonio edilizio
4.1.3.6. Gli intonaci a base di cemento
4.1.3.7. Danni provocati da stress meccanici
4.2. L’umidità nelle murature
4.2.1. Origine dell’umidità e presenza di sali
4.2.2. Meccanismi di propagazione dell’umidità
4.2.2.1. Umidità da infiltrazione e accidentale per cattivo funzionamento degli impianti
4.2.2.2. Umidità da condensa
4.2.2.3. Umidità da risalita capillare
4.3. Azioni dell’ambiente esterno sul degrado delle pareti murarie in relazione alla loro esposizione
4.3.1. La risalita capillare in relazione all’orientamento dell’edificio
4.3.2. L’effetto delle radiazioni solari sulle facciate degli edifici
4.3.3. L’effetto dello smog sulle facciate degli edifici
4.4. Il degrado del materiale legno
4.4.1. Nozioni di base
4.4.2. Meccanismi di degrado
4.4.2.1. Difetti propri del legno
4.4.2.2. Degradamento di tipo abiotico
4.4.2.2.1. Danni provocati da fattori atmosferici
4.4.2.2.2. Danni causati da un incorretto appoggio trave-muro
4.4.2.3. Degradamento di tipo biotico
4.4.2.3.1. Danni provocati da funghi
4.4.2.3.2. Le carie da funghi lignivori
4.4.2.3.3. Danni ad opera di organismi xilofagi
4.4.2.3.4. Danni ad opera di organismi marini
5. Dissesti delle pareti murarie
5.1. I dissesti: origini e classificazioni
5.1.1. Meccanismi di attivazione dei quadri fessurativi
5.1.2. Grado di severità del quadro fessurativo
5.2. Effetti di cedimenti in fondazione
5.2.1. Cenni di inquadramento teorico
5.2.2. Limiti di deformazione e attivazione di meccanismi di fessurazione
5.2.3. Quadri fessurativi nelle pareti murarie indotti dai cedimenti in fondazione
5.2.4. Cedimento terminale per traslazione verticale
5.2.5. Cedimento intermedio per traslazione verticale
5.2.6. Presenza di aperture nelle pareti
5.2.7. Catalogo dei dissesti delle pareti nel piano e fuori piano
5.2.8. Interpretazione dei quadri fessurativi
5.3. Effetti indotti da carichi gravitazionali
5.3.1. Effetti sulle pareti
5.3.1.1. Fessurazioni per azioni puntuali
5.3.1.2. Fessurazioni per carichi gravitazionali
5.3.1.3. Dissesti per flessione e pressoflessione fuori piano
5.3.1.4. Effetti della spinta di archi e volte
5.3.2. Effetti sugli orizzontamenti voltati
5.3.3. Abaco dei dissesti delle volte
5.3.4. Riflessioni sulle analisi dei casi reali di dissesto delle volte
5.4. Effetti indotti da fenomeni vibratori non di origine sismica
5.4.1. Cenni alla propagazione delle onde nel terreno
5.4.2. Attenuazione delle onde elastiche
5.4.3. Effetti sulle strutture
5.4.4. Indicatori pratici del moto
5.4.5. Limiti di esposizione – Letteratura tecnica consolidata
5.4.6. Calcolo di PPV – Approccio geofisico
5.4.7. Calcolo di PPV – Approccio empirico
5.4.8. Cedimenti in fondazione dovuti a fenomeni vibratori
5.5. Effetto degli scavi in ambito urbano
6. Prove diagnostiche sulle componenti murarie
6.1. L’analisi dei materiali
6.1.1. Analisi in situ
6.1.1.1. Osservazione visiva
6.1.1.2. Fotografia
6.1.1.3. Indagini termografiche
6.1.1.4. Indagini soniche e ultrasoniche
6.1.1.5. Indagini radar
6.1.1.6. Endoscopia
6.1.1.7. Tecnica dei martinetti piatti
6.1.1.8. Shove-test
6.1.1.9. Prove specifiche: un esempio
6.1.2. Analisi in laboratorio
6.1.2.1. Il prelievo dei campioni
6.1.2.2. Caratterizzazione della malta
6.1.2.3. Metodo al carburo di calcio
6.1.2.4. Metodo ponderale per la misura del contenuto di umidità
6.1.2.5. Misura della quantità di sali solubili
6.2. Criteri di orientamento per le indagini