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Il principio del fair reflection of society nella composizione degli organi di giurisdizione costituzionale

Dal diritto comparato all’esperienza canadese
di Nicola Maffei
ISBN 8891678744
Data pubblicazione Ottobre 2025
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Cartaceo
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Possono le Corti costituzionali o supreme dirsi strutturalmente “rappresentative” o “riflessive” dei contesti sociali in cui operano? Con quali rischi? Con quali benefici?
Partendo da una lettura degli organi di giurisdizione costituzionale come attori geneticamente votati alla tutela del pluralismo, dopo aver analizzato come quest’ultimo si declini variamente all’interno delle regole preposte alla selezione dei membri dei suddetti organi, il volume prende in esame il principio del fair reflection of society, inteso quale concetto metagiuridico di rappresentazione della realtà sociale in cui sussumere le regole relative alla composizione di quelle Corti operanti in ordinamenti costituzionali fortemente permeati dal paradigma della diversità, e rispetto alle quali un dato strutturale coerente con le differenti istanze pluralistiche del contesto sociale di riferimento conferisce a esse, auspicabilmente, una legittimazione legata non solo al loro attestarsi come strutturalmente attrezzate, ma altresì all’esser percepite come tali.
Ripercorse in chiave comparata tanto le coordinate teoriche quanto le declinazioni empiriche – verbalizzate o meno – del principio del fair reflection, lo studio riserva una specifica attenzione all’esperienza costituzionale canadese, assunta come caso prototipico ove verificare, secondo una prospettiva evolutiva, se e come l’applicazione del principio de quo abbia offerto e offra ancora oggi un contributo significativo alla legittimazione della Corte Suprema di Ottawa.

Nicola Maffei
è dottore di ricerca in Principi giuridici ed istituzioni fra mercati globali e diritti fondamentali presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Pagine 426
Data pubblicazione Ottobre 2025
ISBN 8891678744
ean 9788891678744
Tipologia prodotto Cartaceo
Sottotitolo Dal diritto comparato all’esperienza canadese
Collana Nuovi Studi di Diritto Pubblico Estero e Comparato
Editore Maggioli Editore
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Nicola Maffei

Introduzione 

Capitolo I – Gli organi di giurisdizione costituzionale tra legittimazione democratica e principio pluralistico

Premessa metodologica

Parte I – Giustizia costituzionale e Stato costituzionale di diritto:
itinerari di un’endiadi indissolubile 
1. Note preliminari
2. Costituzione giuridica v. Costituzione politica: quali ricadute sul percorso di affermazione della giustizia costituzionale? 
2.1 La via statunitense 
2.2. L’impervio percorso europeo

Parte II – Giurisdizioni costituzionali democraticamente illegittime? Un falso problema 
1. Note preliminari
2. Corti costituzionali e Corti supreme: un reciproco avvicinamento 
2.1 Il controllo di costituzionalità delle leggi: le ragioni dell’andata…i motivi del ritorno 
3. Democrazia costituzionale e principio pluralistico: un legame genetico
3.1 Breve premessa
3.2 Rileggere il passato…
3.3 …per comprendere il presente
3.4 Democrazia costituzionale: i tre momenti di una nozione dilemmatica 
3.5 Equilibrio v. Certezza: il pluralismo come meta-valore dello Stato costituzionale 

Capitolo II – Il pluralismo negli organi di giurisdizione costituzionale 
Premessa metodologica

Parte I – Il pluralismo “oggettivo” nella composizione delle Corti
1. Note preliminari
2. Corti e pluralismo tecnico-istituzionale
3. Corti e pluralismo politico
3.1 L’esclusività del pluralismo politico
3.2 La pervasività del pluralismo politico 
4. Corti e pluralismo territoriale 
4.1 La Corte di Karlsruhe: un bilanciamento solo formale 
4.2 La Corte Suprema statunitense: un’eterogenesi dei fini

Parte II – Il pluralismo “soggettivo” nella composizione delle Corti 
1. Una premessa di metodo
2. Bagliori di fair reflection: la Corte Suprema statunitense come trait d’union

Sezione I – Il principio del fair reflection of society: il quadro teorico
1. Note preliminari
2. La diversità nelle società complesse: limiti e vantaggi di un approccio giuridico 
3. Rappresentanza? Partecipazione? I tratti di un rapporto species-genus 
4. Corti “rappresentative”: un ossimoro necessario? 
5. I rischi 
5.1 La sentenza sui popoli costitutivi della Corte Costituzionale della Bosnia ed Erzegovina
5.2 La sentenza sull’uso delle bandiere delle comunità della Corte Costituzionale della Repubblica di Macedonia 
6. I benefici 
7. Da «cosa il giudice fa» a «chi il giudice è»
8. La “rappresentatività” come obiettivo dinamico 
9. Un primo approdo in tre percorsi analitici

Sezione II – Il principio del fair reflection of society: il quadro empirico 
1. Premessa 
2. Considerazioni di merito
2.1 Il fair reflection come formante “crittotipico”
2.1.1 Nella Corte Costituzionale della Macedonia del Nord
2.1.2 Nella Corte Costituzionale del Kosovo
2.1.3 Nella Corte Costituzionale della Bosnia ed Erzegovina
2.1.4 Nella Corte Suprema del Regno Unito
2.2 Il fair reflection come formante “indirettamente verbalizzato” 
2.2.1 Nella Corte Costituzionale del Sudafrica 
2.2.2 Nella Corte Costituzionale del Montenegro
2.2.3 Nel Tribunale Federale della Svizzera 
2.3 Il fair reflection come formante “pienamente verbalizzato”
2.3.1 Nella Corte Suprema del Canada (rinvio)
2.3.2 Nella Corte Costituzionale del Belgio
2.3.3 Nel Tribunale Costituzionale Plurinazionale della Bolivia 
3. Considerazioni di metodo
3.1 “L’imperscrutabilità” interna del giudizio collegiale belga 
3.2 La problematica ingerenza della politica nel procedimento di selezione dei giudici boliviani 
4. Tra merito e metodo: il “laboratorio” Canada tra componenti “altre” del patto costituzionale e un procedimento di selezione sensibile al cambiamento

Capitolo III – La composizione della Corte Suprema canadese: un quadro in continua evoluzione
Premessa metodologica

Parte I – Dimensione ascendente 

1. Note preliminari

Sezione I – La Costituzione canadese: un percorso a tappe
1. Il British North America Act: atto imperiale o patto costituzionale?
2. I protagonisti del patto costituzionale 
3. Le voci del patto costituzionale: una triplice dicotomia 
3.1 …nella fase costituente
3.2 …nel dato positivo 
4. L’evolversi (e il rompersi) del patto costituzionale: dalla Quiet Revolution alla Patriation del 1982
4.1 I limiti del disposto costituzionale 
4.2 La reazione quebecchese 
4.3 La mossa (inizialmente) unilaterale di Trudeau: il Constitution Act e il mancato rimpatrio del Québec
5. Ricucire il patto costituzionale: il fallimento di due accordi, un referendum e una richiesta di Reference
6. Clarity Act v. Loi sur l’exercice des droits fondamentaux et des prérogatives du peuple québécois et de l’État du Québec: l’incomunicabilità come esito della Reference 
7. Laïcité de l’État e tutela della francofonia: le attuali coordinate del nazionalismo québécois 
7.1 Una mozione simbolica e i suoi epigoni
7.2 (Segue) Il Bill 21 e il Bill 96 per una rinnovata “distintività” quebecchese 

Sezione II – La composizione pluralistica di una Corte (divenuta) costituzionale 
1. Note preliminari
2. A general court of appeal for Canada: la “prudenza” del costituente 
3. An Act to Establish a Supreme Court, and a Court of the Exchequer, for the Dominion of Canada: una Corte Suprema per il Canada… nel nome 
4. 1875-1949: da Captive Court a Corte Suprema… nei fatti 
5. 1949-1982: una nuova centralità per la Corte Suprema 
6. La svolta del 1982: la Corte Suprema diviene costituzionale? 
6.1 La Supreme Court tra controllo concreto e controllo astratto di costituzionalità
6.2 La Corte Suprema: un organo “costituzionale” istituzionalmente fragile 
7. La Nadon Reference: la Corte Suprema come historic compromise
7.1 A mo’ di premessa: le legal and conventional rules a governo della selezione dei giudici supremi 
7.2 Una nomina controversa ab origine 
7.3 Il parere della Corte…
7.4 …e la chiusura di un cerchio

Parte II – Dimensione discendente
1. Note preliminari

Sezione I – Corte Suprema e giurisdizione dei conflitti
1. Quali conflitti? Una limitazione del campo di indagine 
2. I dissents della componente francofona: cronache di un’eccezione
3. Québec-Rest of Canada: la Corte Suprema dinanzi a un rapporto a “criticità” variabile 
4. (Segue) Le Upper House references 
5. (Segue) Il Patriation round
6. (Segue) La Secession Reference 

Sezione II – Corte Suprema e giurisdizione dei diritti linguistici 
1. Una premessa
2. I diritti linguistici nell’ordinamento canadese: il quadro normativo 
3. Come classificare e perché: il criterio geografico come bussola del viaggio
4. I casi provenienti dal Québec 
4.1 Blaikie No. 1 e Blaikie No. 2 
4.2 Protestant School Boards
4.3 MacDonald v. City of Montreal
4.4 Forget, Ford e Devine 
4.5 Solsky, Gosselin e Nguyen 
5. I casi provenienti dal Rest of Canada
5.1 Re: Manitoba Language Rights
5.2 Bilodeau e Société des Acadiens 
5.3 Mahe v. Alberta
5.4 Reference re Public Schools Act (Man.)
5.5 Arsenault-Cameron 
5.6 R. v. Beaulac 
5.7 Doucet-Boudreau
5.8 Société des Acadiens et Acadiennes du Noveau-Brunswick Inc. v. Canada e DesRochers v. Canada (Industry)
5.9 Rose-des-vents v. British Columbia e Commission scolaire francophone de Colombie-Britannique v. British Columbia
5.10Bessette v. British Columbia e R. v. Tayo Tompouba
5.11Commission scolaire francophone des Territoires du Nord-Ouest v. Northwest Territories (Education, Culture and Employment)
6. La Corte Suprema come fucina di risposte within the Canadian Constitution 

Parte III – Corte Suprema e Canadian diversity: itinerari di un legame riflessivo 
1. Note preliminari
Sezione I – Le componenti “altre” dell’ethnic mosaic canadese
Sottosezione I – Il cammino istituzionale del multiculturalismo canadese 
1. La natura intrinsecamente multiculturale della società canadese 
2. Alcune luci… e molte ombre prima del 1971 
3. La svolta del 1971: un multiculturalismo «within a bilingual framework»
4. La costituzionalizzazione del multiculturalismo e i suoi epigoni 
4.1 Multiculturalismo e decisore politico
4.2 Multiculturalismo e giurisprudenza costituzionale 

Sottosezione II – I popoli indigeni del Canada e il Reconciliation
Journey: tappe di un percorso istituzionale ancora in fieri 
1. Una breve premessa
2. Dalla Royal Proclamation del 1763 all’Indian Act del 1876: cronache di un “tradimento” istituzionale 
3. La svolta costituzionale del 1982: un nuovo pactum societatis dai contenuti incerti 
4. Il contributo del formante giurisprudenziale 
5. Il contributo “socialmente indirizzato” e “internazionalmente orientato” del formante legislativo 

Sezione II – Il procedimento di selezione dei giudici della Corte
Suprema: sfide e opportunità di uno schema “dinamicamente” composto 
1. Note preliminari
2. Una disciplina scarna e i (vani) tentativi di colmarne le lacune 
3. 2003-2015: cronache di un percorso incerto e travagliato
4. I limiti “oggettivi” e “soggettivi” dei procedimenti passati
5. Un procedimento “open”, “transparent” e “accountable” per una Corte istituzionalmente riflessiva della diversità canadese 
6. (Segue) Luci e ombre di un quadro flessibile 

Conclusioni 
Bibliografia

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