Il rumore dell'erba che cresce
di Claudio Ruggiero
Per affrancarsi dal mondo che da secoli regnava ad Asolo e Maser (Treviso), Francesco e Luigi avviano nella stalla del parroco un laboratorio di scarponi da montagna da vendere, a piedi e in bicicletta, nelle vallate dolomitiche. Ai due si aggiunge anche Antonio, così che i tre fratelli, poco più che ventenni e “figli di contadini”, si fanno “artigiani” in un’Italia dove quanto realizzato era solo un decennio prima ritenuto “blasfemo”. Mai, però, avrebbero pensato di diventare “paròni” della Scarpa di Rupert Guinness, quello della birra, l’azienda in cui erano stati operai da bambini e che salvano dalla chiusura, nel 1956, facendosi “veri imprenditori” e pionieri del Made in Italy.
Le loro scarpe arrivano sulle montagne più alte e al Polo (“Prima Spedizione Italiana in Antartide”,1985), anche se continuano, all’uscita da messa la domenica mattina, ad avviarsi svelti in Scarpa per spazzarne reparti e cortili. Non appartiene ai Parisotto, infatti, la distinzione tra pubblico e privato e tra tempo del lavoro e tempo del riposo: primo, perché l’azienda è luogo di sostentamento, emancipazione e spazio dello scorrere di vita; secondo, perché a prevalere, nel loro mondo, sono la natura, la bellezza e la precisione, che prendono vita con l’abile uso di mani, strumenti e utensili. Sanno però che l’incalzare del tempo vuole cambiamenti di cui solo i figli possono farsi interpreti; quei figli che con il loro ingresso in Scarpa continuano la reputazione di famiglia e avviano la “rivoluzione informatica, plastica e produttiva”.
Dopo l’insediamento in Via Fermi ad Asolo, Davide, Sandro, Piero, Cristina e Andrea rafforzano il marchio e avviano siti e filiali in America, Europa e Cina; anticipano l’uso del Goretex e del Pebax e lanciano sul mercato la prima scarpa bassa da trekking e il primo
scarpone con scafo in plastica per la discesa in telemark. Messa alle spalle la manifattura “vittoriana”, in sostanza, la seconda generazione si fa protagonista dello sviluppo dello sportsystem alla maniera che la prima aveva per lei deciso, in un avvicendamento che, senza mai scalfire l’autorità dei padri, si compie tacitamente in quel silenzio che a immaginarlo ricorda il rumore dell’erba quando cresce. In copertina da sinistra: Antonio, Francesco e Luigi al lavoro sui loro inseparabili “deschetti”.
Claudio Ruggiero, 58 anni, laureato in Storia presso l’Università degli Studi di Milano, dopo il percorso accademico si appassiona e si specializza in Sviluppo e Psicologia delle Organizzazioni. Allievo di Franco Della Peruta e di Emilio Sarzi Amadè (giornalista e scrittore da cui ha preso arte e mestiere), è ricercatore e narratore d’aziende storiche e famigliari che ha raccontato nei volumi L’Oro d’Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria).
Per Maggioli cura la collana Storie d’impresa.
Tra le sue pubblicazioni:
La luce residua delle stelle. Storia della “Mecc Alte” di Vicenza tra rotte di volo, ombre sui muri e globalizzazione (2017, A Star’s Guiding Light, Ed. inglese) - Dentro il cervello senza dolore. Storia di un’avanguardia tecnologica nella Sanità pubblica (2016) - I Manni, l’Acciaio e Verona. Il sogno di un mondo da costruire come un gioco (2015) - The Bianchi, the forge, the steel. The people, the passion and the craft of oldest living family of key blacksmiths (2014) - Le chiavi dei Bianchi. Una famiglia imprenditoriale dal 1770 ai giorni nostri (2013) - L’Oro d’Italia. Storie di aziende centenarie e famigliari. Il Veneto, La Lombardia, Piemonte e Liguria (2011-2013, Volume 1, 2, 3) - Il signore delle penne. Gianfranco Aquila. Inchiostri e calamai da Via Milano a Montegrappa e Tibaldi (2011) - Seitron Spa. Storia di un’impresa tra
innovazione, coraggio e passione dei suoi fondatori (2010) - Il sistema e le politiche delle retribuzioni. Modelli, processi e conoscenze per la progettazione delle politiche retributive e premianti (2010) - Disegnare l’organizzazione. Come si progetta e si realizza un organigramma (2009) - Ferplast Spa. Unicità, adattamento e vissuto imprenditoriale alla base di una storia straordinaria, in Disegnare l’organizzazione (2009) - Alla scoperta del lavoro e dell’organizzazione. L’intervista per descrivere il lavoro (2009).
SANDRO PARISOTTO
Dei nostri genitori continuiamo l’opera, germinando dal coraggio della normalità e dall’assenza della presunzione. Tutto deriva dal loro esempio [...] e il risultato è che dopo ottanta anni continuiamo a produrre calzature da montagna dando seguito alla loro storia (di Francesco, Luigi, Antonio) con il racconto della nostra (di Sandro, Piero, Cristina, Davide, Andrea) e della famiglia Parisotto in generale [...] [...] Un libro è per sempre: dura nel tempo e resta a futura memoria. Qualcuno dice che scomparirà perché suoni e immagini colpiscono più di un testo. Personalmente mi piace pensare che la cosa bella di un libro è che le sue lettere formino parole,e che le parole, sul sottile foglio di carta, creino immagini per la mente.
Storia dell'antico calzaturificio di guinnes e della famiglia che lo ha fatto grande senza accorgersene
A cura di: Claudio Ruggiero
Pagine | 216 |
Data pubblicazione | Ottobre 2018 |
Data ristampa | |
Autori | Claudio Ruggiero |
ISBN | 8891631039 |
ean | 9788891631039 |
Tipologia prodotto | Cartaceo |
Collana | Marketing e Management |
Editore | Maggioli Editore |
Dimensione | 17x24 |
Presentazione di Sandro Parisotto
Introduzione di Raffaele Federici
1. Le radici dell’impresa: processioni e famiglia a sedimentare “fratellanza”, reputazione e “sistema casa-bottega”
2. Birra, montagne e autarchia: dalla “Scarpa” di Guinness ai granai del prete Zamprogna
3. Prima il laboratorio nella stalla parrocchiale, poi l’acquisizione di “Scarpa” e la meccanizzazione
Selezione fotografica
4. Convivenza e transizione generazionale: primati, spedizioni in Antartide e orientamento al cliente
5. La “rivoluzione plastica” ad anticipare immagine aziendale, managerialità, internazionalizzazione
Appendice
I modelli di “Scarpa” nella storia della calzatura montana
Bibliografia