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Il servizio di pronto intervento sociale

Manuale di istruzioni per l’attivazione del servizio
di Andrea Mirri
ISBN 8891674203
Data pubblicazione Marzo 2025
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Cartaceo
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Perché un manuale sul Servizio di pronto intervento sociale (SPIS)? A cosa serve? Perché ora?
Nell’esperienza di tutti il “pronto soccorso” è quello sanitario. C’è anche il “pronto intervento” delle forze dell’ordine per situazioni di emergenza di ordine pubblico, furti, delitti, aggressioni. Ma ci sono anche le “emergenze sociali”: quelle per cui donne vittime di violenza devono trovare una pronta protezione; persone anziane non autosufficienti o gravemente disabili rimangono sole perché il caregiver improvvisamente non è più disponibile; persone o nuclei familiari si trovano di punto in bianco senza la disponibilità della propria casa; o ancora il ragazzo che scappa di casa o il minore straniero non accampagnato che deve essere immediatamente messo in pronta accoglienza, e tante altre. Queste emergenze non possono essere ben gestite in modo improvvisato, senza preparazione e organizzazione “specifica e dedicata”. Per questo serve anche un “pronto soccorso sociale”, appunto il SPIS. Il manuale spiega in dettaglio che si può fare, anzi si deve fare, e come si può realizzarlo.
Il SPIS è il servizio, livello essenziale, “specifico e dedicato”, che consente agli Ambiti in particolare di dimostrare concretamente ai cittadini la propria volontà di essere loro vicini, in maniera fattiva, civile, pronta ed efficace, h24, 365 giorni all’anno, proprio nei momenti più difficili. Dopo un quarto di secolo dalla legge 328/2000, con il nuovo Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali e con i finanziamenti collegati, è giunto il momento di non rinviare più la realizzazione di questo livello essenziale, in nome di politiche di welfare locali realmente prossime ai bisogni più gravi dei cittadini. 

Andrea Mirri
Docente a contratto nelle Università di Pisa e Firenze. Coordinatore scientifico del Sistema emergenza urgenza sociale regionale toscano (SEUS). Formatore, consulente e autore di numerose pubblicazioni materia.

Pagine 328
Data pubblicazione Marzo 2025
Data ristampa
ISBN 8891674203
ean 8891674203
Tipologia prodotto Cartaceo
Sottotitolo Manuale di istruzioni per l’attivazione del servizio
Collana Lavoro di cura e comunità
Editore Maggioli Editore
Dimensione 17x24
Andrea Mirri

Prefazione
Paolo Onelli
Presentazione − Il pronto intervento sociale come livello essenziale delle prestazioni sociali di competenza comunale
Michelangelo Caiolfa
Presentazione − Il pronto intervento sociale e l’assistente sociale d’urgenza
Rosa Barone
Introduzione
Andrea Mirri
1. Da dove nasce questo manuale?
2. Perché un manuale sul PIS in questo momento? 
3. Per un ‘perimetro di coerenza’ di PIS alla scheda 3.7.1. Il Tavolo nazionale PIS
4. Il percorso del manuale 
Ringraziamenti
1. Che cos’è il servizio di pronto intervento sociale 
Andrea Mirri
1. Il PIS è un livello essenziale
1.1. Livello ‘essenziale’
1.2. Il tema dell’uniformità
2. Analisi della normativa vigente: da PIS a SPIS. La scheda LEPS 3.7.1
2.1. La legge 328/2000, con particolare riferimento all’articolo 22, comma 4, lettera b)
2.2. La scheda 3.7.1 e le revisioni per la nuova scheda
2.2.1. Descrizione del servizio
2.2.2. Obiettivi
2.2.3. Target di utenza
2.2.4. Funzioni svolte/interventi e servizi erogati. Attività core 
2.2.5. Modalità di accesso 
2.2.6. Integrazione con altri servizi 
2.2.7. Indicazioni sulle modalità attuative 
2.2.8. Livelli essenziali della prestazione
2.2.9. Livelli di servizio
2.2.10. Profili professionali coinvolti
2.2.11. La nuova scheda di monitoraggio
3. Definizioni di SPIS
3.1. I ritardi e le contraddizioni del servizio sociale 
3.2. Il percorso definitorio
4. Modalità realizzative di SPIS in Italia e definizione di un possibile perimetro di coerenza
4.1. Il perimetro di coerenza
4.2. Considerazioni
5. Il Tavolo tecnico nazionale 
Cristina Corezzi e Andrea Mirri
5.1. Dal ‘silenzio’ al Gruppo di lavoro nazionale
5.2. I convegni di Firenze e Venezia. La ‘Carta d’identità’ del SPIS. Il Seminario di formazione nazionale di Firenze 
5.3. Prospettive 
2. Caratteristiche del servizio di pronto intervento sociale
Andrea Mirri
1. L’ambito di competenza del SPIS: il ‘campo specifico’ delle emergenze sociali o emergenze personali e familiari
1.1. Il difficile confronto dei servizi sociali con l’emergenza
1.2. Le caratteristiche delle situazioni di emergenza personale e familiare 
1.3. Tre ulteriori considerazioni 
1.4. Due considerazioni sul lavoro nelle emergenze sociali 
1.5. Alcune tipologie di situazioni di emergenza personale e familiare 
1.6. Emergenze e urgenze
1.6.1. Brevi considerazioni sui due termini 
1.6.2. Definizioni interdisciplinari e interprofessionali 
2. Implicazioni organizzative sulle due ‘strade’ di realizzazione di SPIS 
2.1. Le due strade
2.1.1. Considerazioni riepilogative
2.2. La strada uno 
2.2.1. Inquadramento del SPIS strada uno 
2.2.2. SPIS strada uno: la parte ‘intratime’ ed ‘extratime’ 
2.2.3. Problemi di gestione del processo di soccorso nella strada uno 
2.3. La strada due
2.3.1. Inquadramento del SPIS strada due 
2.3.2. Problemi di gestione del processo di soccorso nella strada due 
2.3.3. Alcune implicazioni che derivano dalla scelta della strada due 
2.4. Qualche valutazione conclusiva sulle due strade 
2.5. Modalità realizzative della Centrale operativa e delle Unità territoriali nelle aree ampie 
2.5.1. Centrale operativa 
2.5.2. Nuclei professionali sul luogo 
2.6. Il SPIS e la questione dei 50.000 abitanti 
3. Il SPIS come servizio e come sistema: la ‘Casa a tre piani’ o Casa di sistema del SPIS
3.1. Costruire il sistema
3.2. La logica di sistema. La Casa a tre piani o Casa di sistema 
3.3. I presidi locali dei servizi territoriali per l’emergenza sociale 
3.3.1. Percorso di costituzione 
4. Tempi e passaggi per la realizzazione del SPIS
• Elementi e caratteristiche per il funzionamento di un presidio locale 
Maria Teresi
• Tipologie di emergenze sociali trattate da un SPIS 
Arianna Giannelli
3. Aspetti politico-istituzionali. Il ruolo della Regione, dei Comuni e degli Ambiti, e delle aziende sanitarie 
Rossella Boldrini, Alessandro Salvi
1. Il SPIS nelle politiche locali 
2. Il rapporto Comuni, aziende sanitarie e Ambiti: il tema dell’integrazione socio-sanitaria
3. La questione della programmazione sociale 
4. Il servizio di pronto intervento sociale nel quadro delle funzioni regionali di programmazione, indirizzo, monitoraggio e sostegno delle politiche sociali. Il caso toscano
5. Il servizio di pronto intervento sociale, i principali ambiti di collaborazione con gli altri percorsi di inclusione sociale, tutela e protezione attivi a livello regionale toscano e la sua sostenibilità nel quadro delle fonti di finanziamento
• Criteri e regole amministrative per la gestione di una gara relativa al servizio di pronto intervento sociale 
Annalisa Ghiribelli
4. Formazione, preparazione e monitoraggio 
Andrea Mirri
1. La formazione: contenuti, tempi e organizzazione
1.1. Premessa
1.2. Stereotipi nel servizio sociale. Un racconto
1.3. La formazione
1.3.1. Tempistiche
1.3.2. Modalità di preparazione 
1.3.3. Modalità di somministrazione e caratteristiche
1.3.4. Percorsi formativi: soluzioni possibili 
1.3.5. Obiettivi e contenuti dei percorsi formativi 
2. La preparazione tecnico-professionale e organizzativa 
2.1. Preparazione e presidi locali
2.2. La preparazione e la supervisione organizzativa
2.3. Le tre sottofasi della fase di preparazione tecnico-professionale e organizzativa 
2.3.1. Sottofase preliminare di sistema 
2.3.2. Sottofase avvio della sperimentazione operativa interna (SOI)
2.3.3. Sottofase conclusiva 
3. Il sostegno e il monitoraggio
3.1. Premessa. Cosa è l’attività di sostegno e monitoraggio 
3.2. Le caratteristiche dell’attività di sostegno e monitoraggio 
3.3. Le linee di lavoro del presidio locale in questa attività 
3.3.1. Linea dell’organizzazione 
3.3.2. Linea della informazione, promozione e sensibilizzazione
3.3.3. Linea della formazione applicata all’esperienza e della supervisione 
3.4. Obiettivi dell’attività 
4. Conclusioni generali
• La preparazione ‘sul campo’ del personale del SPIS e problemi correlati
Arianna Giannelli
5. Le attività del servizio di pronto intervento sociale
Andrea Mirri
1. Premessa 
2. La Centrale operativa
2.1. Cosa è la Centrale operativa
2.2. Tipologie di Centrale operativa
2.3. Organizzazione della Centrale operativa
2.4. Caratteristiche della Centrale operativa 
3. Il nucleo professionale sul luogo
3.1. Cosa è
3.2. Il nucleo professionale: assistente sociale reperibile o UDS, ecc.
3.2.1. Il nucleo professionale come assistente sociale reperibile 
3.2.2. Il nucleo professionale come altre figure: UDS, ecc. 
3.3. La diversità tra nucleo professionale e Centrale operativa
4. Le attività core del SPIS
4.1. Premessa. Le attività del SPIS nella scheda 3.7.1
4.2. Le check list di attività del SPIS 
4.2.1. Ricostruzione delle tre liste della scheda 3.7.1
4.2.2. Creazione delle due nuove check list specifiche per Centrale operativa e per nucleo professionale 
4.3. Le attività della Centrale operativa 
4.3.1. Attività di front line. Il Dispatch
4.3.2. Attività di back office 
4.4. Le attività del nucleo professionale/Unità territoriale
5. Le attività del SPIS in assenza di Centrale operativa. Conclusioni
5.1. La centralità della Centrale operativa 
5.2. Il lavoro del nucleo professionale in assenza di Centrale operativa
5.3. Le conseguenze 
6. Processo di soccorso e perimetro di competenze e responsabilità del SPIS 
6.1. Il processo di soccorso. Cosa è 
6.2. Le fasi del processo di soccorso 
6.3. La chiusura del processo di soccorso: la questione dell’attesa di conferma 
6.4. Conclusione degli interventi e chiusura del processo. Approfondimento 
7. La fase post-emergenza
7.1. Cosa è la fase post-emergenza 
7.2. La fase post-emergenza: competenza del SPIS o dei servizi sociali territoriali? 
7.3. Le implicazioni nella scelta fra le due opzioni 
7.4. Variazioni di gestione del processo di (post)soccorso. Considerazioni
7.5. Il ruolo specifico del presidio locale in questa fase 
7.6. La questione dei ‘loop’
7.6.1. Problemi aperti sui ‘loop’ e prassi utili
• Attività di reportistica, documentazione e modulistica del SPIS, e problematiche legate ai sistemi informativi regionali
Maria Teresi
6. Il personale e le risorse del servizio di pronto intervento sociale. Il rapporto con il territorio
Andrea Mirri, Rossella Boldrini
1. Prospettive e problemi nel lavoro di soccorso. L’assistente sociale d’urgenza 
1.1. La formazione universitaria e la specializzazione
1.2. Un core curriculum del professionista del soccorso
1.2.1. Aspetti specifici del lavoro e i collaboratori di soccorso
1.2.2. Le skill del professionista del soccorso 
1.3. Il profilo dell’assistente sociale d’urgenza 
1.3.1. Contenuti essenziali di un core curriculum di assistente sociale d’urgenza 
1.3.2. Analisi di alcune categorie di contenuti 
1.4. Caratteristiche professionali specifiche dell’assistente sociale d’urgenza
1.5. Questioni aperte sul reperimento di assistenti sociali d’urgenza 
1.5.1. Qualificazione e interesse 
1.5.2. Il lavoro h24 e per turni
1.5.3. Problemi e criticità, opportunità e prospettive. Il ruolo delle nuove generazioni
1.5.4. SPIS e tirocini. Il rapporto con l’Università 
2. Attività e profili professionali del SPIS nella prospettiva interdisciplinare
2.1. Il ruolo degli assistenti sociali 
2.2. Il ruolo di altri professionisti
2.3. Analisi delle attività del SPIS e delle figure professionali necessarie
2.3.1. Attività a livello di Centrale operativa, parte front line
2.3.2. Attività a livello di Centrale operativa, parte back office
2.3.3. Attività a livello di nucleo professionale ‘sul luogo’
3. La questione del reperimento del personale: processi di esternalizzazione, internalizzazione o regolazione e governo 
4. Le risorse specifiche del SPIS e la costruzione delle ‘reti’ locali 
• La questione della reperibilità e dei turni nei modelli di PIS
Conclusioni 
Andrea Mirri
APPENDICE
TESTIMONIANZE DAL MONDO SPIS
Percorsi per realizzare e gestire il SPIS. Testimonianze ‘in giro per l’Italia’
Andrea Mirri
Premessa e presentazione
Schede tecniche e testimonianze
1. SPIS del Sistema regionale di emergenza urgenza sociale di Regione Toscana (SEUS)
a cura di Cristina Corezzi e Andrea Mirri
2. SPIS Comune di Roma
a cura di Fabrizio Villeggia e Giuseppe Bernetti
3. SPIS Città metropolitana di Bologna
a cura di Carlo Brighi e Alessia Stocco
4. SPIS Comune di Cremona
a cura di Silvia Ventura
5. SPIS Comune di Venezia
a cura di Alberto Favaretto, Mauro Spadotto, Radiana Gregoletto
6. SPIS Comune di Bari
a cura di Francesco Legrottaglie
7. SPIS Comune di Napoli 
a cura di Immacolata Maione
Bibliografia 
L’autore e i collaboratori 

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