La Sangiovesa. L'Osteria di Santarcangelo
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Disponibile
Pagine | 328 |
Data pubblicazione | Dicembre 2021 |
Data ristampa | |
ISBN | 8891654908 |
ean | 9788891654908 |
Tipo | Cartaceo |
Collana | culturale |
Editore | MaggioliEditore |
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Pagine | 328 |
Data pubblicazione | Dicembre 2021 |
Data ristampa | |
ISBN | 8891654908 |
ean | 9788891654908 |
Tipo | Cartaceo |
Collana | culturale |
Editore | MaggioliEditore |
Fu Tonino Guerra –poeta, sceneggiatore, pittore e intellettuale– a inventare l’anima della Sangiovesa, un’osteria nata dal desiderio di Manlio Maggioli di condividere con alcuni amici le cose e i cibi della tradizione. Tonino Guerra ne intuì subito le potenzialità come contenitore dove ammucchiare la poesia e la bellezza. Scrisse nel 1984: “qualcosa di nuovo e anche di vecchissimo che meriti di essere scoperto o, se vecchio, dissotterrato dall’indifferenza.”. Un locale che avrebbe proposto cibi e vini della Romagna, ma che poteva anche essere un luogo capace di dare “grande soddisfazione agli occhi”. L’idea che un locale potesse rappresentare e proporre una cultura a tutto tondo, magari con quella poesia che Guerra regalava a piene mani, era innovativa per i tempi ed era un modo di pensare che Manlio sposava, così come l’aveva sposata Alteo Dolcini, altro amico fraterno che amava e promuoveva le cose di Romagna e che partecipò a quel primo laboratorio di idee aggregato intorno alla Sangiovesa. Tra l’altro fu proprio Dolcini a inventare il nome la Sangiovesa. L’idea che la cultura materiale potesse ben rappresentare l’identità era in qualche modo rivoluzionaria e quelle tagliatelle, la piada, e sanzvés (il sangiovese) diventavano la bandiera di un popolo. Tonino Guerra aggiungeva la bellezza e la poesia, quegli “oggetti” misteriosi che erano dappertutto, ma che i romagnoli, con la loro pragmaticità non riconoscevano mai. A simboleggiare la Sangiovesa fu scelta una donna giunonica disegnata da Fellini, non a caso uno dei pochi che aveva saputo leggere poeticamente quel folclore così vicino alle cose quotidiane, che ne aveva saputo apprezzare le colorature linguistiche senza rendere ridicolo un solo atteggiamento.
La Sangiovesa propone da 30 anni i grandi classici della cucina di Romagna con una speciale attenzione alla filiera che oggi può vantare anche un “fornitore” di casa, l’azienda agricola Tenuta Saiano. In questo libro sono raccolti i piatti che hanno fatto la storia del locale, i piatti della tradizione interpretati sempre con rigore e qualità. Le ricette sono chiare e semplici, corredate da fotografie che coinvolgono anche i principali ingredienti. Un viaggio lungo quattro stagioni che parla di cucina di casa, gesti, contadini, storie di animali, prodotti della terra. La Romagna non è mai stata così buona!
La Sangiovesa propone da 30 anni i grandi classici della cucina di Romagna con una speciale attenzione alla filiera che oggi può vantare anche un “fornitore” di casa, l’azienda agricola Tenuta Saiano. In questo libro sono raccolti i piatti che hanno fatto la storia del locale, i piatti della tradizione interpretati sempre con rigore e qualità. Le ricette sono chiare e semplici, corredate da fotografie che coinvolgono anche i principali ingredienti. Un viaggio lungo quattro stagioni che parla di cucina di casa, gesti, contadini, storie di animali, prodotti della terra. La Romagna non è mai stata così buona!
Ricette e storie. La Romagna in trent'anni di cucina
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