Orizzonti confinati
Riflessioni sul paesaggio
di Claudio Umberto Comi

Nel mio quieto permanere in un bosco al più mi sarei chiesto se l’assistere all’evolversi del paesaggio che mi circonda sia un fattore di interesse, o solo un ameno esercizio per mitigare il tedio di una paziente immobilità.
Il libro adesso è nelle vostre mani e affronta oltre alla mutevolezza dei molteplici paesaggi i diversi modi mediante i quali siamo soliti percepire i luoghi, fruirne, abitarli, percorrerli, parlarne, interpretarli e rappresentarli.
Considerando però la complessità intrinseca del tema e la molteplicità dei possibili punti di vista, al pari degli elementi che lo compongono, con queste pagine si è solo tentato di descriverne i caratteri salienti raccontandolo con poche parole; altro non fosse per risparmiare carta e dunque salvaguardare “la quercia”.
Il curriculum dell’autore è breve ed algoritmico: “insegno, disegno, insegno disegno”. Architetto e designer dal 2007 è ricercatore universitario al Politecnico di Milano sui temi del paesaggio dove dal 1997 ha insegnato ed insegna disegno e rappresentazione del territorio e dell’ambiente ad architetti e urbanisti. In Politecnica di Maggioli ha già pubblicato diversi titoli tra i quali: Spazio tempo e città (2009), In prospettiva inversa (2018) Boh burg (2019) ed il Quaderno di disegno, anche a distanza (2020) oltre aver scritto e pubblicato numerosi saggi sul tema in volumi e riviste. Dal 2013 al 2017 ha inoltre animato il blog ”paesaggi urbani” e con lo pseudonimo di Juno Tani, dal 2017 al 2019, ha aperto il blog “dij1”, entrambi su piattaforma Blogger.
Se fossi una quercia, non avrei scritto questo libro.
Nel mio quieto permanere in un bosco al più mi sarei chiesto se l’assistere all’evolversi del paesaggio che mi circonda sia un fattore di interesse, o solo un ameno esercizio per mitigare il tedio di una paziente immobilità.
Il libro adesso è nelle vostre mani e affronta oltre alla mutevolezza dei molteplici paesaggi i diversi modi mediante i quali siamo soliti percepire i luoghi, fruirne, abitarli, percorrerli, parlarne, interpretarli e rappresentarli.
Considerando però la complessità intrinseca del tema e la molteplicità dei possibili punti di vista, al pari degli elementi che lo compongono, con queste pagine si è solo tentato di descriverne i caratteri salienti raccontandolo con poche parole; altro non fosse per risparmiare carta e dunque salvaguardare “la quercia”.
Il curriculum dell’autore è breve ed algoritmico: “insegno, disegno, insegno disegno”. Architetto e designer dal 2007 è ricercatore universitario al Politecnico di Milano sui temi del paesaggio dove dal 1997 ha insegnato ed insegna disegno e rappresentazione del territorio e dell’ambiente ad architetti e urbanisti. In Politecnica di Maggioli ha già pubblicato diversi titoli tra i quali: Spazio tempo e città (2009), In prospettiva inversa (2018) Boh burg (2019) ed il Quaderno di disegno, anche a distanza (2020) oltre aver scritto e pubblicato numerosi saggi sul tema in volumi e riviste. Dal 2013 al 2017 ha inoltre animato il blog ”paesaggi urbani” e con lo pseudonimo di Juno Tani, dal 2017 al 2019, ha aperto il blog “dij1”, entrambi su piattaforma Blogger.
Pagine | 120 |
Data pubblicazione | Novembre 2021 |
Data ristampa | |
Autori | Claudio Umberto Comi |
ISBN | 8891650658 |
ean | 9788891650658 |
Tipologia prodotto | Cartaceo |
Sottotitolo | Riflessioni sul paesaggio |
Collana | Politecnica |
Editore | Maggioli Editore |
Dimensione | 11,5x17,5 |
premessa
le ragioni del caso
1 Orizzonti confinati
1.1 in quale paesaggio
1.2 agrario od agreste?
1.3 Marcovaldo in città
2 Camera picta
2.1 “liberi dall’oro”
2.2 spazi artefatti
2.3 dalle periferie
3 Landscape
3.1 urbanesimo in movimento
3.2 il paradigma digitale
3.3 spazio artificiale e algoritmi cognitivi
hòrtus conclusus
bibliografia essenziale