Perché comunicare il sociale?

 
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Disponibile

Autori Giulio Sensi, Andrea Volterrani

Pagine 114
Data pubblicazione Ottobre 2019
Data ristampa
Autori Giulio Sensi, Andrea Volterrani
ISBN 8891637857
ean 9788891637857
Tipo Cartaceo
Collana Sociale & Sanità
Editore Maggioli Editore
Dimensione 17x24
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Autori Giulio Sensi, Andrea Volterrani

Pagine 114
Data pubblicazione Ottobre 2019
Data ristampa
Autori Giulio Sensi, Andrea Volterrani
ISBN 8891637857
ean 9788891637857
Tipo Cartaceo
Collana Sociale & Sanità
Editore Maggioli Editore
Dimensione 17x24

Il volume ha l’obiettivo di illustrare le dinamiche e le tendenze in atto nella comunicazione sociale, fornendo analisi, visioni e approfondimenti, ma anche strumenti concreti di lavoro.

La comunicazione sociale è intesa come comunicazione prodotta da una pluralità di soggetti - Enti di Terzo settore, Pubblica Amministrazione, Imprese - con l’obiettivo di modificare identità (individuali e organizzate), idee e comportamenti (individuali e collettivi), ma anche come insieme di attività volte a rendere visibili e trasparenti gli obiettivi, i processi, le attività e i risultati - culturali, sociali ed economici - degli Enti che la producono.

Il manuale, che raccoglie e attualizza una serie di contributi che gli autori hanno elaborato per la rivista WelfareOggi, è diretto a tutti coloro che operano nel sociale - comunicatori, volontari, dirigenti e dipendenti di Enti locali, Imprese o Enti del Terzo settore - con l’obiettivo di far crescere competenze e consapevolezza, capacità di programmazione e di organizzazione dei processi comunicativi, pensiero e pratiche della comunicazione orientata al cambiamento e alla crescita culturale.

 

Giulio Sensi
Giornalista e comunicatore sociale, lavora da 15 anni nel campo della comunicazione, collaborando soprattutto per organizzazioni del Terzo settore di cui cura la strategia comunicativa e l’organizzazione degli eventi culturali. È stato direttore della testata Volontariato Oggi e collabora, fra gli altri, con Vita Non Profit Magazine (per cui cura un blog molto seguito, l’involontario), e le “Buone Notizie” del Corriere della Sera. Svolge attività di formazione, in particolare per le realtà del Terzo settore.
Andrea Volterrani
Sociologo, ricercatore e docente all’Università di Roma Tor Vergata, si occupa di ricerca, formazione e consulenze sulla comunicazione sociale e di prevenzione, sul Terzo settore, sulle nuove forme della mutualità e sulle comunità resilienti, sui processi di valutazione. Coordina il Master in Comunicazione sociale e tra le sue ultime pubblicazioni con Gaia Peruzzi, La comunicazione sociale, Laterza, e l’articolo From perception to change. A model for prevention communication.

Lavoro di cura e di comunità

1. Comunicare per cambiare: un nuovo approccio alla comunicazione sociale
1.1. I processi di cambiamento nella comunicazione sociale
1.1.1. La percezione
1.1.2. La conoscenza
1.1.3. L’incorporazione
1.1.4. Il cambiamento
1.2. Il problema/opportunità del mainstream
1.3. La comunicazione sociale partecipata: una premessa irrinunciabile
1.4. Le nuove strategie di comunicazione sociale: cinque più cinque
1.4.1. Cinque principi
1.4.2. Cinque aspetti di una strategia comunicativa
1.5. La produzione culturale per gli ETS
2. Percezione, illusione, realtà: bussole per orientarsi negli immaginari sociali
2.1. L’illusione della conoscenza: tra percezione e conoscenza
2.2. Quantità o qualità della comunicazione?
2.3. Gli immaginari sociali tra percezione e incorporazione
2.4. La percezione al tempo dei social media
2.5. La questione etica
3. Allargare il perimetro della comunicazione sociale
3.1. Un problema vecchio in salsa nuova?
3.2. L’era della disinformazione e della disintermediazione
3.3. La difesa dell’uomo delle bolle diventa virale
3.4. La viralità della meningite (non) africana
3.5. I meccanismi della misinformation
3.6. Capire la disinformazione per combatterla
3.7. Ricostruire le verità
3.8. Una risposta noiosa e inefficace
3.9. Fra vero e verosimile, una questione etica ma non solo
4. Una buona comunicazione pubblica per ricostruire coesione sociale
4.1. Il debunking non serve a nulla?
4.2. L’infiammabile foresta della sfiducia
4.3. Ciò che era normale diventa scandaloso
4.4. Lo scandalo è dietro l’angolo: come re-agire?
4.5. Governare la comunicazione e integrarla
4.6. Contrapporsi o imporsi? Prima di tutto pianificare
4.7. Imparare dalla comunicazione sociale
4.8. Gli approcci giusti e gli errori da evitare
4.9. La comunicazione costruttiva
5. Nuove strategie per riprendere in mano l’agenda
5.1. Aperti o chiusi
5.2. Primo: la comunicazione pensata a viso aperto
5.3. Secondo: ciò che non viene comunicato non esiste
5.4. Terzo: pensare, e comunicare, positivo
5.5. Quarto: sincerità e chiarezza
5.6. Quinto: allargare il punto di visuale
5.7. Sesto: far parlare i numeri
5.8. Settimo: creare un’agenda efficace di uscite
5.9. Ottavo: costruire alleanze
5.10. Nono: l’uso positivo dei social media
5.11. Decimo: lo stile campagna
6. Partecipazione e comunicazione al tempo dei social media. Una chimera o una opportunità?
6.1. Individuale o collettiva?
6.2. I luoghi della partecipazione
6.3. Il protagonismo nella partecipazione e nella comunicazione
6.4. La produzione condivisa e partecipata materiale e immateriale
6.5. Come dare continuità alla partecipazione (e alla comunicazione)
6.6. La fake partecipazione
6.7. Partecipazione e comunicazione: un binomio perfetto?
7. Sviluppo sociale di comunità e comunicazione
7.1. Che cos’è lo sviluppo sociale di comunità: la densità di relazioni diventa risorsa per i cittadini
7.2. Comunicazione interpersonale di prossimità: ascoltare senza la pretesa del cambiamento
7.3. Fiducia comunicativa e partecipazione
7.4. Comunicazione collegante
7.5. Comunicazione con il territorio: i moodboard della comunità
7.6. Ritorno al passato, comunicare mutualistico
7.7. Una guida per il futuro
8. Il valore sociale delle storie
8.1. Non esiste comunicazione sociale senza cultura sociale
8.2. Lo storytelling nelle strategie di comunicazione sociale
8.3. Il valore universale delle storie
8.4. I limiti dello storytelling
8.5. Le storie nel linguaggio digitale
8.6. La semplicità è una risorsa
8.6.1. Minori stranieri non accompagnati
8.6.2. Disabile agli occhi di chi?
8.6.3. Una storia di housing sociale
8.6.4. Dalla strada alla vita
8.6.5. Una casa per rifare le vite
8.7. Una risorsa anche per le amministrazioni pubbliche
8.8. Come costruire le storie
9. Il sottobosco che può diventare foresta
9.1. I social creano cultura sociale?
9.2. I giovani sono più aperti al mondo?
9.3. La social-viralità positiva
9.4. Una piccola lezione
10. L’impatto sociale come processo comunicativo: nuove risorse per il cambiamento
10.1. La “non cultura della valutazione”
10.2. Dalla valutazione delle attività alla valutazione del soggetto: il valore sociale del Terzo settore
10.3. Valutare valore sociale ed impatto sociale
10.4. Sfide e rischi verso il futuro
10.5. Il valore del non tangibile
10.6. L’evoluzione della misurazione: trasparenza e reputazione asset principali
10.7. Storytelling e impatto sociale
10.8. Un passo indietro: l’impatto della comunicazione sociale è valutabile?
10.9. Il valore, la leva del Social impact report

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