Transitalia Marathon

Parlare del Transitalia Marathon vuol dire aprire il cassetto dei ricordi e, contemporaneamente, quello dei sogni. Questa prestigiosa manifestazione affonda, infatti, le sue radici nel recente passato, precisamente a metà degli anni Ottanta, quando quello che allora si chiamava il Rally del Titano segnò un nuovo modo di vivere l’avventura in moto. La guida, la navigazione, la scoperta di orizzonti magnifici ed insospettabili del nostro Paese indicarono agli appassionati un nuovo modo di esternare la passione per il fuoristrada.
Ci voleva Mirco Urbinati, endurista e rallista esperto, per riscoprire quella formula originale e adattarla alle più moderne esigenze contemporanee lasciando intatto lo spirito originale. Quel fascino che sempre ci spinge a superare un altro ostacolo, a vincere su un proprio limite accompagnati dal suono del motore. In tempi recenti il Trasitalia Matathon è diventato non solo una ‘classica’, ma addirittura un richiestissimo ‘cult’ come testimonia il meritato successo di partecipanti e i tempi record nel quale si esauriscono le iscrizioni.
Una macchina organizzativa collaudata ed efficace, l’attenzione alla sicurezza, gli ottimi rapporti con le Autorità dei territori attraversati sono solo alcuni degli ingredienti di questa formula vincente che ha, giustamente e meritatamente, attraversato i confini nazionali riscuotendo un entusiastico consenso a livello internazionale.
All’inizio parlavo anche del cassetto dei sogni, ed è vero. Un sogno è ancora lì, in attesa: partecipare a questa manifestazione che seguo sempre con passione nel mio ruolo istituzionale, ma che non nascondo di voler vivere da appassionato praticante. Quindi agli amici del Transitalia Marathon il mio sincero grazie a nome di tutta la FMI, ma soprattutto spero davvero di essere fra i prossimi iscritti e scoprire come l'avventura in Italia non abbia niente da invidiare a orizzonti ben più lontani.