Un mondo fatto di scarpe
Dalle lane di Schio alle rocce del Pasubio
di Claudio Ruggiero
Quando Marco arrivò a Schio pose le basi, senza saperlo, per l’inizio di uno dei più antichi calzaturifici al mondo ad essere ininterrottamente posseduto dalla famiglia fondatrice.
Le origini dei capostipiti e il “primo giorno” di bottega, un secolo fa, sono dunque il proemio di una Storia che è intreccio tra territorio, “cultura del lavoro” e comunità umana a cui l’azienda appartiene.
Il Calzaturificio Zamberlan, infatti, non ha “attecchito” nelle sabbie del deserto o nei ghiacci del Polo, ma in un tessuto di bellezza, strade, scuole e mestieri che, come l’arte di lavorare i campi, il legno, la seta, i metalli, la pietra e la lana, hanno radici e tradizioni antiche.
L’azione di Rossi e Marzotto, su quello stesso tessuto, vi ha in seguito aggiunto abilità, reti di clienti, fornitori, servizi e trasporti in cui le persone hanno riconosciuto, e riconoscono, il loro paesaggio industriale, lo spirito dei beni prodotti e il loro patrimonio culturale.
Patrimonio fatto anche di linguaggi, sensibilità, miti, imprenditorialità e morfologia dell’area che, come le Piccole Dolomiti con gli Zamberlan, hanno favorito identità tra manufatti e territorio.
A spaginare l’accumulo delle tracce passate di una comunità, infatti, c’è l’azione di quanti per dare forma ai sogni cercano di disegnare un mondo a propria immagine e dimensione: giusto quello che hanno fatto tre generazioni degli Zamberlan trasformando la vicinanza alla natura prima in mestiere, e dopo in bellezza nell’ampio progetto del Made in Italy che è storia del design industriale.
Ciò nonostante, quella qui narrata rimane la storia di un sistema di valori in cui a farla da padrone sono la famiglia, la responsabilità, la reputazione, il “campanile” e la piccola dimensione.
Elementi identitari di un sistema economico (quello italiano) contro l’anonimato sociale, il profitto ad ogni costo, il gigantismo delle multinazionali e la disappartenenza ai territori.
Un sistema di valori dalle radici profonde dentro un mondo dove, parafrasando Luigi Meneghello, «Le cose ce le facevamo noi stessi molto più di adesso; [...] dove gli oggetti avevano una personalità spiccata e si sentiva la mano dell’artigiano che li aveva fatti [...] le idee venivano bensì da fuori, ma si assimilavano attraverso il lavoro diretto».
Claudio Ruggiero
60 anni, dopo la Laurea in Storia all’Università degli Studi di Milano si appassiona e si specializza in Sviluppo e Psicologia delle Organizzazioni. Allievo di Franco Della Peruta e di Emilio Sarzi Amadè (Giornalista e Scrittore da cui ha preso arte e mestiere), è Ricercatore e Narratore d’aziende storiche e famigliari che ha raccontato nei volumi L’Oro d’Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria). Per Maggioli cura le monografie e le biografie della collana Storie d’impresa.
Storia degli Zamberlan e del modo di far grande l’estetica del Made in Italy
Pagine | 232 |
Data pubblicazione | Aprile 2021 |
Data ristampa | |
Autori | Claudio Ruggiero |
ISBN | 8891649997 |
ean | 9788891649997 |
Tipologia prodotto | Cartaceo |
Sottotitolo | Dalle lane di Schio alle rocce del Pasubio |
Collana | Marketing e Management |
Editore | Maggioli Editore |
Dimensione | 17x24 |
Presentazione
di Marco e Maria Zamberlan
Nota dell’autore
1. Dal cimbro all’italiano: gli albori di una storia dentro un mondo che non c’è più
2. Il Quartiere Operaio, la Guerra, il Pasubio: da Piovene a Schio tra modernità e mito della montagna
3. La rotta inversa di Zamberlan: il primo giorno del Calzaturificio e la sua crescita tra autarchia e réclame
4. Dalla bottega alla fabbrica: insegna e territorio tra coesistenza generazionale e contiguità alla natura
5. La seconda generazione a realizzare un grande Calzaturificio: storie di donne, passioni e progetti di vita
6. Trekking, spedizioni, torri: la terza generazione e “l’estetica del Made in Italy per l’alto mare aperto”
7. Un secolo di design, bellezza e Made in Italy attraverso i modelli del Calzaturificio Zamberlan
Bibliografia e sitografia
L’autore e la Collana