La cura incarnata
di Elisabetta Orlandini
Il passaggio dal curare al prendersi cura implica pensare al corpo non in termini anatomo-funzionali, ma come un corpo soggetto, portatore di storia, vissuti, memorie.
Pensare al corpo attraverso categorie diverse permette di ri-pensarsi e ri-pensare alla relazione di cura e alla fragilità con sguardi nuovi. La cura è una relazione tra soggettività incarnate.
Il corpo del paziente e il corpo dell’operatore si incontrano all’interno della scena.
Elisabetta Orlandini
Fisioterapista, psicomotricista e consulente filosofica. Ha seguito negli anni percorsi di formazione personale e professionale sui temi del corpo e della cura, dalle tecniche di rilassamento alla danzamovimentoterapia. È stata per diversi anni direttore delle attività didattiche del Corso di laurea in fisioterapia dell’Università degli Studi di Brescia. Attualmente coordina un presidio riabilitativo. È professore a contratto in metodologia della riabilitazione, deontologia professionale, didattiche delle attività motorie ed ha condotto laboratori su la Comunicazione e la relazione terapeutica e su la Complessità nella senilità presso diversi corsi di laurea delle professioni sanitarie dell’Università degli Studi di Brescia. È professore a contratto presso il Corso di specializzazione per infermieri di famiglia e comunità della Scuola Provinciale Superiore di Sanità Claudiana di Bolzano con il corso Il corpo e la cura, condotto in collaborazione con un gruppo di ricercatrici dell’Università degli Studi di Verona coordinato dalla professoressa Rosanna Cima.
Prendersi cura della fragilità attraverso nuovi sguardi
Pagine | 34 |
Data pubblicazione | Ottobre 2018 |
Data ristampa | |
Autori | Elisabetta Orlandini |
ISBN | 8891631473 |
ean | 9788891631473 |
Tipologia prodotto | Ebook |
Collana | Amico fragile |
Editore | Maggioli Editore |