Il volo degli angeli - Novembre 2018

Se Walter Nicoletti non fosse stato miope questa storia prima coraggiosa, poi eroica, quindi complicata e infine entusiasmante, non sarebbe mai cominciata o avrebbe avuto un altro sviluppo.

Non necessariamente migliore o peggiore. Un altro. Ma ci si affeziona al proprio percorso persino quando è stato impervio e deludente per l’indulgenza con cui si guarda al passato. Figurarsi quando è segnato dai successi, come nel nostro caso. Allora si tende, a posteriori, a interpretare i segni dell’era pionieristica come fossero annunci evidenti del futuro radioso e gli inciampi nel cammino il fastidioso prezzo da pagare per raggiungere la comunque inevitabile meta.

È così per gli umani, è così anche per una società di basket, un organismo vivente perché dell’intelligenza, della passione, persino dei difetti degli umani, si nutre e cresce.