Intuizioni montessoriane per la demenza
Una nuova visione di cura
di Anita Avoncelli
Questo libro ha voluto essere il tentativo di aprire la strada a nuovi possibili interventi nell’ambito delle demenze, attraverso le intuizioni di una delle maggiori pedagogiste italiane, Maria Montessori, che forse solo ora si sta riscoprendo nel nostro paese.
Una pedagogista che in un’epoca estremamente difficile riuscì a dare il giusto ruolo al mondo dell’infanzia, ma che, nella fase finale della sua vita, aveva anche compreso come il suo modello non fosse rivolto solo al bambino ma alla vita delle persone.
Dopo i sessantacinque anni la demenza rappresenta il primo caso d’invalidità.
Oggi sono circa 50 milioni le persone con demenza nel mondo; la previsione per il 2050 è di oltre 130 milioni.
Questa realtà impone un approccio diverso, una vera e propria educazione all’invecchiamento (geragogia), ma allo stesso tempo impone anche un approccio alternativo nell’attività di assistenza all’interno delle varie strutture, che si chiamino RSA, Case di Riposo, Centri Diurni, CRA, o altro, ma anche nella vita famigliare per chi assiste da casa.
Come si capirà meglio leggendo il libro, vanno affrontati gli aspetti relazionali e ambientali con una diversa sensibilità, molto più vicina al mondo dell’infanzia piuttosto che a quello dell’età adulta (che non significa infantilizzare l’anziano).
Nel volume viene presentato questo diverso approccio, questa nuova visione di cura, appunto, prendendo le mosse dal concetto di retrogenesi e dalla nota Scala di Reisberg, e servendosi del pensiero di Maria Montessori.
La pedagogia, e quindi la scienza dell’educazione, applicata alla vita delle persone con demenza, rappresenta un utile strumento di aiuto e sostegno che permette un rivoluzionario cambiamento nella mentalità delle organizzazioni con un miglioramento della qualità di vita delle persone ma anche dello staff.
Non un nuovo metodo, ma una vera e propria visione diversa della vita nella sua interezza.
Anita Avoncelli
Da molti anni lavora nel campo delle demenze cercando di portare quel cambiamento valido a modificare la visione stessa di malattia e di conseguenza l’assetto organizzativo e relazionale. Ha sposato la pedagogia montessoriana nel suo originale pensiero fatto di libertà, rispetto ed uguaglianza, elementi fondamentali nella vita di ognuno di noi.
Questo libro ha voluto essere il tentativo di aprire la strada a nuovi possibili interventi nell’ambito delle demenze, attraverso le intuizioni di una delle maggiori pedagogiste italiane, Maria Montessori, che forse solo ora si sta riscoprendo nel nostro paese.
Una pedagogista che in un’epoca estremamente difficile riuscì a dare il giusto ruolo al mondo dell’infanzia, ma che, nella fase finale della sua vita, aveva anche compreso come il suo modello non fosse rivolto solo al bambino ma alla vita delle persone.
Dopo i sessantacinque anni la demenza rappresenta il primo caso d’invalidità.
Oggi sono circa 50 milioni le persone con demenza nel mondo; la previsione per il 2050 è di oltre 130 milioni.
Questa realtà impone un approccio diverso, una vera e propria educazione all’invecchiamento (geragogia), ma allo stesso tempo impone anche un approccio alternativo nell’attività di assistenza all’interno delle varie strutture, che si chiamino RSA, Case di Riposo, Centri Diurni, CRA, o altro, ma anche nella vita famigliare per chi assiste da casa.
Come si capirà meglio leggendo il libro, vanno affrontati gli aspetti relazionali e ambientali con una diversa sensibilità, molto più vicina al mondo dell’infanzia piuttosto che a quello dell’età adulta (che non significa infantilizzare l’anziano).
Nel volume viene presentato questo diverso approccio, questa nuova visione di cura, appunto, prendendo le mosse dal concetto di retrogenesi e dalla nota Scala di Reisberg, e servendosi del pensiero di Maria Montessori.
La pedagogia, e quindi la scienza dell’educazione, applicata alla vita delle persone con demenza, rappresenta un utile strumento di aiuto e sostegno che permette un rivoluzionario cambiamento nella mentalità delle organizzazioni con un miglioramento della qualità di vita delle persone ma anche dello staff.
Non un nuovo metodo, ma una vera e propria visione diversa della vita nella sua interezza.
Anita Avoncelli
Da molti anni lavora nel campo delle demenze cercando di portare quel cambiamento valido a modificare la visione stessa di malattia e di conseguenza l’assetto organizzativo e relazionale. Ha sposato la pedagogia montessoriana nel suo originale pensiero fatto di libertà, rispetto ed uguaglianza, elementi fondamentali nella vita di ognuno di noi.
Pagine | 102 |
Data pubblicazione | Giugno 2021 |
Data ristampa | |
Autori | Anita Avoncelli |
ISBN | 8891651778 |
ean | 9788891651778 |
Tipo | Cartaceo |
Sottotitolo | Una nuova visione di cura |
Editore | Maggioli Editore |
Dimensione | 15x21 |
1. Dal bambino all’anziano
L’importanza del «contesto»
1.1. Sviluppo del bambino: la centralità della famiglia
1.2. Ricreare il contesto adatto per l’anziano
1.3. Chi ero rappresenta chi sono
2. Una nuova visione di cura
Retrogenesi, metodo Montessori e altri spunti teorici
2.1. Metodologie educativo-pedagogiche per qualsiasi età
2.2. Il mio punto di partenza
2.3. La retrogenesi di Reisberg
2.4. Mettere a confronto retrogenesi e metodo Montessori
2.5. Il metodo-non-metodo Montessori
2.6. L’ambiente montessoriano per un nucleo Alzheimer
2.7. Approccio montessoriano per favorire libertà e movimento
3. Dalla teoria alla pratica
Montessori e demenza: quali possibilità d’intervento?
3.1. Nuova visione dell’uomo, nuova pratica di cura
3.2. L’importanza del quotidiano
3.3. Esempi di attività montessoriane con anziani
3.4. Attività per anziani e per bambini
3.5. Cambiare le pretese e adattarsi alla persona
Appendice – Per una buona comunicazione
Conclusione
Bibliografia
Sitografia