Topografia, fotogrammetria e rappresentazione all'inizio del ventunesimo secolo

 
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Autori Carlo Monti - Attilio Selvini

Pagine 340
Data pubblicazione Dicembre 2014
Data ristampa
Autori Carlo Monti - Attilio Selvini
ISBN 8891609052
ean 9788891609052
Tipo Cartaceo
Collana Politecnica
Editore Maggioli Editore
Dimensione 16x22
  • Paga alla consegna senza costi aggiuntivi

Autori Carlo Monti - Attilio Selvini

Pagine 340
Data pubblicazione Dicembre 2014
Data ristampa
Autori Carlo Monti - Attilio Selvini
ISBN 8891609052
ean 9788891609052
Tipo Cartaceo
Collana Politecnica
Editore Maggioli Editore
Dimensione 16x22

In copertina 
Ortofotografia ricavata da volo UAV(Unmanned Aerial Vehicle)  con esacottero
Presa con camera Nikon digitale
Villaggio abbandonato di Groppomarcio, fraz. Di Montecrestese, prov. VB in Valdossola
Risoluzione: 1 cm a terra.

Quanto siano cambiate nell’arco di un ventennio le discipline geomatiche, costituisce il contenuto di questo libro. Dal Settecento sin quasi alla fine del Ventesimo Secolo, molte sono state le innovazioni nell’ambito del rilevamento e della rappresentazione della Terra: ma tutto si svolgeva sul terreno o sui suoi immediati dintorni (con la fotogrammetria aerea, a partire dagli anni venti del Novecento). La conquista dello spazio, avvenuta fondamentalmente per ragioni militari, ha però cambiato tutto o quasi tutto. Le misure per il tramite delle costellazioni satellitari, hanno permesso all’uomo di definire la posizione di un qualunque punto della Terra con incertezze centimetriche e in certi casi anche minori. Ma un evento ancora più dirompente a ogni effetto, è stato l’avvento del calcolo elettronico; tutto, sin quasi al cambio del Millennio, era fondato sul calcolo algebrico lento, sia pur con l’aiuto delle calcolatrici elettriche e poi elettroniche, oppure sul calcolo analogico, che prevedeva l’impiego di meravigliosi dispositivi ottico-meccanici, quelli che l’industria meccanica di alta precisione del secolo ventesimo metteva a disposizione di operatori e di studiosi.

Poi, quasi all’improvviso e con andamento esponenziale, l’informatica ha reso disponibili mezzi di una potenza tale, da sembrare incredibile anche solo uno o due decenni prima della fine del Millennio. Elaboratori di velocità, capienza e memorie enormi, programmi e algoritmi (quali ad esempio quelli per il trattamento delle immagini) hanno cancellato le meravigliose capacità dell’industria ottico-meccanica per produrre dispositivi e obbiettivi sempre migliori. Oggi infatti tutto o quasi tutto avviene con l’impiego di programmi capaci di modellare la realtà fisica a piacimento. Fanno sorridere, anche se con qualche rimpianto, i meravigliosi obbiettivi delle camere fotogrammetriche aeree e terrestri, con distorsione quasi nulla, prodotti da aziende europee e d’Oltreoceano; l’immagine che appare sulla copertina di questo libro è stata ripresa con modesta camera amatoriale e poi trattata col solo calcolo numerico, senza ricorrere a quei complessi ortofotoproiettori ben usati sino alla fine del Millennio. Sono cambiati anche gli strumenti di misura: con l’eccezione  dei teodoliti e dei livelli digitali che hanno di fatto relegato nei musei tutta la congerie di strumenti minori usati dal topografo sin quasi alla fine degli anni Novanta, oggi sia la parte cartografica del rilevamento che quella dedita alla ripresa delle architetture, dei siti archeologici o al monitoraggio di eventi eccezionali, vedono l’uso di scansori laser e di riprese fotografiche, spesso intersecantesi e concretamente divenute complementari e congruenti.

L’inventiva dell’uomo, nel nostro settore così come in molti altri, è giunta a livelli ritenuti avveniristici solo qualche decennio fa.

Carlo Monti è laureato in Ingegneria civile e Architettura presso il Politecnico di Milano e dal 1969 Assistente di ruolo all’allora Istituto di Geodesia, Topografia e Geofisica. I primi due anni l’anno visto dedicato allo studio dell’epistemologia e della filosofia della scienza e sul campo operativo alle misure astronomiche di deviazione della verticale in alta Italia nel quadro di un programma internazionale che implicava tali misure da Tromsø nel nord della Norvegia fino a Città del Capo.

Tra le varie attività istituzionali nel campo della Topografia, Fotogrammetria e Cartografia, si è sempre occupato di problemi di astronomia pratica in ispecie per la determinazione del nord geografico e magnetico in aeroporti (piste di volo e piazzuole per elicotteri), in Italia e all’estero.

Si è occupato di cartografia storica, soprattutto della vedutistica rinascimentale e della moderna cartografia. E’ stato collaudatore di numerose cartografie tecniche a grande scala (1:2000, 1:1000, 1:500) di molte città, fra le quali ultimamente Milano. Attualmente i suoi interessi si sono diretti verso la storia e la filosofia analitica della scienza, ma anche alle applicazioni di nuove tecnologie di interpretazione dell’arte attraverso la tecnologia frattale e la teoria delle catastrofi.

E’ diventato Professore Ordinario nel 1986 e chiamato al Politecnico di Milano dove ha sempre insegnato. E’ stato Presidente della Società Italiana di Topografia e Fotogrammetria (1991-94). Per due mandati Direttore di Dipartimento (1996-2002). Membro di Commissioni Europee (OEEPE) e internazionali (CIPE). E’ nel Consiglio di Direzione dell’ICOMOS ITALIA (UNESCO). Membro onorario della Società Ellenica di Cartografia. Editors di e-Perimetron Quarterly web jounal on Sciences and Thecnologies Affine to History of Cartography and Maps. E’ autore di più di 260 pubblicazioni fra cui numerosi libri.

Attilio Selvini, ingegnere civile, entrò nel 1961 come assistente volontario nell’allora Istituto di Topografia e Geodesia nel Politecnico di Milano, divenendo poi per concorso nazionale  professore di fotogrammetria nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna e successivamente di elementi di fotogrammetria nella Facoltà di Architettura del Politecnico milanese.  Già segretario, vice presidente e poi presidente della SIFET, Società Italiana di  Fotogrammetria e Topografia, è stato in precedenza dirigente della Filotecnica Salmoiraghi S.p.A e della Carl Zeiss S.p.A. Dal 1971 al 1990 è stato corrispondente del CIPA (International Commitee for Documentation of Cultural Heritage) e dal 1957 al 2008 socio ordinario del VDI (Verein Deutscher Ingenieure).  Conta oltre trecento pubblicazioni su riviste italiane e straniere, e numerosi libri editi da Hoepli, UTET, CLUP, Casa Editrice Ambrosiana, Liguori, Zanichelli. Si è sempre interessato, come insegnante di topografia negli Istituti Tecnici per geometri e come incaricato di topografia e cartografia nella Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell’Università di Milano, oltre che della didattica anche di ricerche sulla topografia e sulla fotogrammetria, discipline che ha estesamente applicato operativamente in ambito professionale, collaudando fra l’altro parecchie cartografie tecniche comunali fra le quali quelle numeriche di Milano e di Sesto San Giovanni in scala 1:1000. Fra i suoi interessi, quelli per la storia locale, per la storia delle discipline geomatiche e quelli per il Tiro a Segno (è stato consulente del CONI per i poligoni di tiro e maestro in armi lunghe e corte). Ha pubblicato oltre 150 articoli  relativi alle armi da fuoco su riviste italiane, tedesche e svizzere. E’ fra gli autori dei due volumi sulla Storia della Meccanica editi dalla Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria italiane, coi capitoli sulla meccanica di precisione  e sulla meccanica delle armi da fuoco portatili.  E’ stato per tre legislature assessore all’urbanistica al Comune di Somma Lombardo, che nel 2007 gli ha assegnato il premio “Agnesino d’argento” come cittadino emerito. E’ cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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