Perugino. Il maestro di Raffaello
di Vittorio Sgarbi
ISBN 8891652386
Data pubblicazione Agosto 2021
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La mostra Perugino. Il maestro di Raffaello completa idealmente le celebrazioni raffaellesche del 2020 e anticipa quelle del quinto centenario dalla morte di Perugino, che ricorrerà nel 2023.
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto appunto il Perugino, fu una delle personalità più famose e celebrate della sua epoca, tanto che nella Cronica rimata di Giovanni Santi, artista della corte di Urbino e padre di Raffaello, si legge di «Leonardo Da Vinci e ’l Perusino / Pier della Pieve / che son divin pittori».
La carriera del Vannucci fu in effetti costellata di successi e grazie alla sua accortezza imprenditoriale, unita alle sue eccellenti doti artistiche, fu capace di reggere contemporaneamente due attivissime botteghe a Firenze e a Perugia.
Nel 1479 fu chiamato da papa Sisto IV per decorare la cappella della Concezione presso la vecchia basilica di San Pietro e poi coinvolto nell’impresa collettiva della Cappella Sistina.
Dopo questa straordinaria affermazione, il primato di Perugino fu quasi incontrastato e per almeno tre decenni gli guadagnò commissioni in ogni parte d’Italia, da Nord (Cremona, Venezia, Pavia, Bologna, Mantova) a Sud (per esempio la pala ordinata da Oliviero Carafa per il Duomo di Napoli), e d’altra parte anche Vasari scrisse che il maestro «venne dunque in pochi anni in tanto credito, che de l’opere sue s’empié non solo Fiorenza et Italia, ma la Francia, la Spagna e molti altri paesi, dove elle furono mandate».
Grazie all’equilibrio perfetto delle sue composizioni, alla strabiliante padronanza delle tecniche pittoriche e a una costante ricerca di un modello di bellezza languido ed etereo, Perugino diede corpo a una koinè protoclassica e panitalica che di fatto preparò l’avvento della grande maniera veramente moderna del suo più illustre allievo Raffaello Sanzio.
Pietro di Cristoforo Vannucci, detto appunto il Perugino, fu una delle personalità più famose e celebrate della sua epoca, tanto che nella Cronica rimata di Giovanni Santi, artista della corte di Urbino e padre di Raffaello, si legge di «Leonardo Da Vinci e ’l Perusino / Pier della Pieve / che son divin pittori».
La carriera del Vannucci fu in effetti costellata di successi e grazie alla sua accortezza imprenditoriale, unita alle sue eccellenti doti artistiche, fu capace di reggere contemporaneamente due attivissime botteghe a Firenze e a Perugia.
Nel 1479 fu chiamato da papa Sisto IV per decorare la cappella della Concezione presso la vecchia basilica di San Pietro e poi coinvolto nell’impresa collettiva della Cappella Sistina.
Dopo questa straordinaria affermazione, il primato di Perugino fu quasi incontrastato e per almeno tre decenni gli guadagnò commissioni in ogni parte d’Italia, da Nord (Cremona, Venezia, Pavia, Bologna, Mantova) a Sud (per esempio la pala ordinata da Oliviero Carafa per il Duomo di Napoli), e d’altra parte anche Vasari scrisse che il maestro «venne dunque in pochi anni in tanto credito, che de l’opere sue s’empié non solo Fiorenza et Italia, ma la Francia, la Spagna e molti altri paesi, dove elle furono mandate».
Grazie all’equilibrio perfetto delle sue composizioni, alla strabiliante padronanza delle tecniche pittoriche e a una costante ricerca di un modello di bellezza languido ed etereo, Perugino diede corpo a una koinè protoclassica e panitalica che di fatto preparò l’avvento della grande maniera veramente moderna del suo più illustre allievo Raffaello Sanzio.
Catalogo della mostra "Perugino. Il maestro di Raffaello", Urbino, Palazzo Ducale, Sale del Castellare
Pagine | 112 |
Data pubblicazione | Agosto 2021 |
Data ristampa | |
Autori | Vittorio Sgarbi |
ISBN | 8891652386 |
ean | 9788891652386 |
Tipologia prodotto | Cartaceo |
Collana | culturale |
Editore | Maggioli Editore |
Dimensione | 21x29,7 |
Vittorio Sgarbi
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