Politica pubblica dell'abitare
di Milena Cortigiani
Con questo testo, il primo scritto sulla storia di un ente “primario” di servizio sociale, si pongono in evidenza la nascita e lo sviluppo di interventi sociali nelle nuove periferie urbane.
Il testo, nella sua costruzione, mette in luce gli strumenti professionali sperimentati ed usati per attivare processi di sviluppo comunitario: lo studio del contesto, la programmazione degli interventi e l’utilizzazione dei centri sociali come ambienti di relazione e di vita della popolazione dei nuovi quartieri.
In particolare si vuole evidenziare il processo di sviluppo e di organizzazione della vita culturale e sociale della popolazione.
Milena Cortigiani
Nata a Colle Val d’Elsa (SI) l’8 gennaio 1928. Si diploma assistente sociale nel 1955 e, dopo varie esperienze lavorative nelle periferie delle città della Toscana, tra le quali Firenze Isolotto, viene chiamata alla sede centrale dell’ISSCAL e nominata ispettore centrale del Sud Italia e poi del Nord. Nel 1967 viene nominata responsabile del Settore Attività Sociali dell’ISSCAL. Dal 1974 al 1987 lavora come dirigente responsabile dell’Ufficio Verifiche Programmi Edilizi del CER del Ministero dei Lavori Pubblici. Insegna discipline professionali nella scuola di servizio sociale FIRAS e nei corsi di servizio sociale presso la LUMSA. Tra le sue pubblicazioni: La supervisione del lavoro sociale, Minotauro, 2002; Ripensare alla programmazione sociale, Aracne, 2007; Un paese in trasformazione. Infanzia, formazione tra fascismo e libertà, scelte di vita. La professione di un’assistente sociale (autobiografico), Sensibili alle Foglie, 2014; L’assistente sociale. Società complesse, nuovi bisogni, strategie e modelli di intervento, Maggioli, 2016.
Il contributo del servizio sociale allo sviluppo culturale e sociale della popolazione (1954-1973)
Pagine | 142 |
Data pubblicazione | Febbraio 2020 |
Data ristampa | |
Autori | Milena Cortigiani |
ISBN | 8891639776 |
ean | 9788891639776 |
Tipologia prodotto | Cartaceo |
Collana | Sociale & Sanità |
Editore | Maggioli Editore |
Dimensione | 17x24 |
1. Le caratteristiche e i problemi economico-sociali dell’Italia dopo il secondo conflitto mondiale
1.1. Il significato dello sviluppo industriale del Paese
1.2. Le ragioni della deruralizzazione e il fenomeno dell’emigrazione
1.3. Il primo processo di urbanizzazione nelle medie e grandi città
1.4. Le conseguenze sociali, familiari e psicologiche determinate dai fenomeni dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione
2. La politica edilizia dei primi Governi repubblicani
2.1. Primi provvedimenti in base al Testo unico sull’edilizia del 1938
2.2. La legge 28 febbraio 1949, n. 43 “Provvedimenti per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori”
2.3. Le problematiche dei nuovi quartieri: ambiente e famiglia
2.4. Una presa di coscienza istituzionale dei problemi sociali considerati
3. Il servizio sociale nelle periferie urbane, la fondazione dell’Ente gestione servizio sociale e il suo sviluppo operativo
3.1. Fondazione dell’Ente gestione servizio sociale
3.2. Il significato della prima organizzazione periferica
3.3. La nascita della figura del consulente
4. Lo sviluppo dell’attività dell’Ente gestione servizio sociale
4.1. I centri sociali sede delle attività dell’assistente sociale e delle iniziative della popolazione
4.2. Il contributo da parte degli organi centrali alla definizione dello studio di ambiente e la programmazione del lavoro
4.3. La nuova organizzazione centrale e periferica dell’Ente dal 1958 al 1961
5. Fine del quattordicennio INA-CASA e nuove prospettive del servizio sociale nel quadro del decennio GESCAL
5.1. Il significato di quattordici anni di intervento pubblico nel settore edilizio: la fine del programma di settore dell’INA-CASA
5.2. L’esigenza di una nuova organizzazione istituzionale visto lo sviluppo operativo in senso comunitario dei centri sociali e la necessità di rappresentatività a livello istituzionale
6. Legge 14 febbraio 1963, n. 60 “Liquidazione del patrimonio edilizio della Gestione INA-CASA e istituzione di un programma decennale di costruzione di alloggi per lavoratori”
6.1. Le basi del lavoro dell’ISSCAL al 1963
6.2. Il significato della legge n. 60/1963 e il suo fondamento per il lavoro dell’ISSCAL
6.3. La presenza dell’ISSCAL nelle sedi di dibattito sul lavoro di comunità e i suoi strumenti metodologici e tecnici
7. Gli aspetti essenziali della nuova convenzione con la GESCAL
7.1. Gli obblighi dell’ISSCAL nei confronti della GESCAL in base a quanto riportato nella Relazione del Consiglio di amministrazione del 1967
7.2. I contenuti della nuova convenzione del luglio 1971
8. I pilastri dell’attività dell’Ente gestione poi ISSCAL
8.1. L’organizzazione centrale e periferica attraverso la formazione del personale
8.2. Strumenti diagnostici e programmatici dell’Ente
8.3. Il centro sociale come sede delle attività degli assegnatari e come osservatorio dell’ambiente
8.4. La formazione della leadership e il lavoro di comunità