Architettura e rivoluzione

Progettare lo spazio dell’infrastruttura sociale
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Disponibile

Autori Nadia Bertolino

Pagine 192
Data pubblicazione Novembre 2022
Data ristampa
ISBN 8891656001
ean 9788891656001
Tipo Cartaceo
Sottotitolo Progettare lo spazio dell’infrastruttura sociale
Collana Politecnica
Editore Maggioli Editore
Dimensione 16x22
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Autori Nadia Bertolino

Pagine 192
Data pubblicazione Novembre 2022
Data ristampa
ISBN 8891656001
ean 9788891656001
Tipo Cartaceo
Sottotitolo Progettare lo spazio dell’infrastruttura sociale
Collana Politecnica
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Questa pubblicazione affronta il tema del significato dell’architettura e del ruolo del progettista nel complesso scenario sociale, politico ed ambientale contemporaneo.

Attraverso una riflessione critica e teorica, supportata da precedenti storici e casi studio recenti, si analizza il processo attraverso cui lo spazio architettonico risponde a mutazioni negli equilibri sociali e politici, producendo o proponendo un contesto fisico che traduce esigenze e aspirazioni della società che cambia.

Tuttavia, se in passato questa relazione si è manifestata con chiarezza, oggi il progetto architettonico, in molti casi assuefatto alle regole del mercato neoliberale, non ci consente di delineare una chiara traiettoria.

Da qui, il provocatorio invito conclusivo a riflettere sulle parole di Sanford Kwinter, secondo cui presto non ci sarà più bisogno di architetti, a meno di non invertire la rotta.  

Nadia Bertolino
Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica e Urbana, è Assistant Professor in Teoria dell’Architettura presso Northumbria University, Newcastle, dove è titolare degli insegnamenti “Theory of Architecture 2” e “Architectural Research Methods”. Dal 2008, svolge attività didattica e di ricerca nell’ambito della progettazione e teoria dell’architettura, ricoprendo posizioni all’Università di Pavia, Politecnico di Milano, Sheffield School of Architecture e Northumbria University. A Sheffield, ha diretto il corso di laurea specialistica in Architectural Design. La sua ricerca è fortemente caratterizzata da un approccio interdisciplinare che implica l’integrazione di metodi di ricerca architettonici e delle scienze sociali. Nel 2018, ha pubblicato la monografia “Home and Community” (Routledge: London) e nel 2022 il suo saggio teorico “Architects of the Silent Revolution” è stato incluso nella rivista New Geographies 12 (Harvard University Press: Cambridge MA).

Questa pubblicazione affronta il tema del significato dell’architettura e del ruolo del progettista nel complesso scenario sociale, politico ed ambientale contemporaneo.

Attraverso una riflessione critica e teorica, supportata da precedenti storici e casi studio recenti, si analizza il processo attraverso cui lo spazio architettonico risponde a mutazioni negli equilibri sociali e politici, producendo o proponendo un contesto fisico che traduce esigenze e aspirazioni della società che cambia.

Tuttavia, se in passato questa relazione si è manifestata con chiarezza, oggi il progetto architettonico, in molti casi assuefatto alle regole del mercato neoliberale, non ci consente di delineare una chiara traiettoria.

Da qui, il provocatorio invito conclusivo a riflettere sulle parole di Sanford Kwinter, secondo cui presto non ci sarà più bisogno di architetti, a meno di non invertire la rotta.  

Nadia Bertolino
Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica e Urbana, è Assistant Professor in Teoria dell’Architettura presso Northumbria University, Newcastle, dove è titolare degli insegnamenti “Theory of Architecture 2” e “Architectural Research Methods”. Dal 2008, svolge attività didattica e di ricerca nell’ambito della progettazione e teoria dell’architettura, ricoprendo posizioni all’Università di Pavia, Politecnico di Milano, Sheffield School of Architecture e Northumbria University. A Sheffield, ha diretto il corso di laurea specialistica in Architectural Design. La sua ricerca è fortemente caratterizzata da un approccio interdisciplinare che implica l’integrazione di metodi di ricerca architettonici e delle scienze sociali. Nel 2018, ha pubblicato la monografia “Home and Community” (Routledge: London) e nel 2022 il suo saggio teorico “Architects of the Silent Revolution” è stato incluso nella rivista New Geographies 12 (Harvard University Press: Cambridge MA).

Prefazione di Luigi Stendardo 

INTRODUZIONE – Immaginazione e azione progettuale nel territorio dell’indeterminatezza 

CAPITOLO 1 – Modelli insediativi nel paesaggio: infrastruttura e forma sociale

1.1      La città cintata: lo spazio misurabile

1.2      La città per natura - la πόλις

1.3      Civitas, la città à morale 

CAPITOLO 2 – Lo spazio per la società ideale: utopie e idee applicate alla realtà

2.1      ού τόποσ / εὐ τόπος

2.2     “La filosofia uccide il re”

2.3     Costruire l’utopia: modelli insediativi nel paesaggio

2.3.1  Il modello puntuale

2.3.2  Il modello lineare

2.4     Dall’utopia alle “idee applicate alla ci città ”

2.5     Il pensiero radicale 

CAPITOLO 3 – Sul concetto di estetica colletti va

3.1      Collettivizzazione estetica e accettazione dello standard

3.2      La crisi del lavoro creativo 

CAPITOLO 4 – Con-testo

4.1      Città  e non-più città

4.1.1   Sul ‘Principio del contesto’

4.1.2   Modificazioni genetiche nei territori dell’abitare

4.1.3   Transito e presenza

4.2      Provocazione, anacronismo e possibilità

4.2.1   Una provocazione: Latent City. Dall’infrastruttura alla città sotto-il-suolo

4.2.2   Un anacronismo: VeMa. Il disegno unitario e la negazione del paesaggio

4.2.3   Una possibilità: MVRDV a Oesterlwod. Il progetto architettonico come processo di costruzione collettiva 

CAPITOLO 5 – Progettare lo spazio dell’infrastruttura sociale

5.1 La ricerca di nuove relazioni con il paesaggio

5.2 Verso una definizione di “utopia sociale” 

Bibliografia

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