La galera incorporata
Etnografia della Polizia penitenziaria
di Alessandro Maculan
Al suo interno vivono e lavorano molte persone aventi ruoli e status diversi, spesso opposti e talvolta in aperto conflitto.
Fra queste vi sono gli operatori di polizia penitenziaria, chiamati primariamente a perseguire un compito di cruciale importanza: garantire l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti di pena.
A partire da una ricerca etnografica svolta in un carcere del Nord Italia, questo volume si pone l’obiettivo di illuminare il complesso mondo di queste figure professionali.
Attingendo ad alcuni noti concetti sviluppati da Pierre Bourdieu – i concetti di campo, di habitus e di capitale – il personale di polizia penitenziaria verrà inserito all’interno di quel particolare microcosmo sociale che è il campo penitenziario.
Lì, le disposizioni incorporate dagli operatori e le forme di capitale di cui dispongono danno luogo a pratiche che strutturano la quotidianità carceraria in una sorta di “gioco del carcere”, continuamente riprodotto nelle interazioni del personale in divisa con le persone detenute e gli altri operatori.
L’intento di questo testo è quello di descrivere la polizia penitenziaria andando oltre la sua mera descrizione formale seguendo l’invito bourdieusiano a denaturalizzare il socialmente dato, con lo scopo di gettare nuova luce su queste figure professionali e sul contesto all’interno del quale operano.
Alessandro Maculan
Dottore di ricerca in Scienze Sociali e assegnista presso l’Università
degli Studi di Padova. Da anni è impegnato in attività di ricerca nel campo della Sociologia del Diritto e dei Prison Studies, adottando un approccio qualitativo e prediligendo il metodo etnografico. Collabora con il Master in Criminologia Critica e Sicurezza Sociale che ha sede nelle Università di Padova e Bologna. Membro dell’Associazione Antigone, coordina l’Osservatorio Veneto sulle condizioni di detenzione.
Prefazione di Francesca Vianello
Pagine | 164 |
Data pubblicazione | Luglio 2022 |
Data ristampa | |
ISBN | 8891659477 |
ean | 9788891659477 |
Tipologia prodotto | Cartaceo |
Sottotitolo | Etnografia della Polizia penitenziaria |
Collana | Marginalità |
Editore | Maggioli Editore |
Dimensione | 17x24 |
Prefazione
di Francesca Vianello
Introduzione
I. Pierre Bourdieu e il carcere
1. Habitus.
1.1 L’habitus carcerario
2. Campo
2.1 Il campo penale
3. Capitale
3.1 Forme di capitale fuori e dentro il carcere
II. Metodo della ricerca
1. Il metodo etnografico
2. L’etnografia del carcere
3. Descrizione del campo d’indagine
4. Alcune note sul fare ricerca etnografica in carcere
5. Etica della ricerca etnografica
III. Il carcere e la geografia del controllo
1. L’accesso al carcere: entrare in “casa d’altri”
2. La prima area del controllo: la zona esterna del carcere
3. La seconda area del controllo: entrare nel carcere
4. La terza area del controllo: il “cuore pulsante” del carcere
5. La quarta area del controllo: le sezioni detentive
IV. L’habitus della polizia penitenziaria
1. La doxa della polizia penitenziaria
1.1 La percezione di un ambiente pericoloso e imprevedibile
1.2 La rappresentazione dei detenuti come “altri da sé”
1.3 Il senso di isolamento sociale
1.4 Rappresentazioni di genere sul lavoro penitenziario
2. Le norme e i codici informali della polizia penitenziaria
2.1 “Vai sempre in aiuto di un collega in pericolo”
2.2 “Non essere troppo amichevole con i detenuti
2.3 “Sii solidale con i tuoi colleghi”
2.4 “Ascolta i colleghi più anziani”
3. Le categorizzazioni sul mondo penitenziario
3.1 Categorizzazioni sul proprio contesto lavorativo
3.2 Categorizzazioni sulle persone che vivono il carcere
4. I metodi lavorativi della polizia penitenziaria
5. La conoscenza corporale
5. Campo penitenziario e forme di capitale
1. Il campo penitenziario
2. Il capitale penitenziario
3. Dentro al campo: il gioco del carcere
Conclusioni
Riferimenti bibliografici